- M5S (fino al 03/01/2019)[1] - Misto/Ni (dal 04/01/2019 al 17/11/2020; dal 30/03/2021) - Misto/A-+E-RI (dal 18/11/2020 al 25/01/2021) - EU-MAIE-CD (dal 26/01/2021 al 29/03/2021) dal 30/03/2021 gruppo misto
Capitaneria di Santa Margherita Ligure Sezione Operativa Capitaneria di Livorno Attualmente a capo del Reparto Operativo della Direzione Marittima di Napoli
Nel settembre 2014 venne trasferito alla Direzione Marittima di Livorno, con le mansioni di capo ufficio studi e relazioni esterne; l'ufficiale presentò ricorso al TAR contro tale provvedimento del Comando generale, considerandolo illegittimo e persecutorio nei suoi confronti, ma il ricorso, per motivi formali e di rito, viene dichiarato inammissibile. In seguito, ha prestato servizio presso il comando logistico della Marina Militare (MARICOMLOG) dislocato a Nisida.[3]
Il 13 gennaio 2012 la grande nave da crocieraCosta Concordia, di proprietà della compagnia di navigazioneCosta Crociere e comandata da Francesco Schettino, impatta contro uno degli scogli delle Scole, nelle acque di fronte all'Isola del Giglio, riportando l'apertura di una falla lunga circa 35 metri sul lato di sinistra; l'impatto provoca la brusca interruzione della navigazione, un forte sbandamento e il conseguente incaglio sul gradino roccioso del fondale di Punta Gabbianara, a nord di Giglio Porto, seguito dalla parziale sommersione della nave. Il naufragio causa 32 vittime e 110 feriti.[4]
De Falco a quel tempo aveva il ruolo di capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, che ha responsabilità per quanto riguarda le acque marittime del tratto di costa compreso tra la zona a sud di Livorno e l'isola d'Elba. Il soccorso marittimo, per entità, per le diverse nazionalità coinvolte, per la provenienza dei mezzi di soccorso dalle tante Direzioni Marittime del Tirreno e del Mar Ligure era sotto la responsabilità del Comando generale delle Capitanerie di porto. L'8 febbraio 2018, nel corso di un'intervista alla trasmissione televisiva L'aria che tira, de Falco dichiarerà di aver preso l'iniziativa di coordinare i soccorsi nonostante l'evento fosse avvenuto in un'area non di sua competenza, motivando ciò con il fatto di «saperlo fare».[5]
Le comunicazioni telefoniche tra de Falco e Schettino, registrate dalla Sala operativa della Guardia Costiera, furono divulgate dopo che il giornalista Aldo Grasso trovò casualmente nella sua auto una chiavetta USB contenente la famosa chiamata, forse come lui stesso dichiaró messe all'interno attraverso un finestrino lasciato aperto per far fuoriuscire l'odore di fumo. La telefonata destó immediatamente l'interesse dei media, in particolare per quanto riguarda le parti in cui il militare, in modo perentorio ma senza successo intimava al comandante, sceso a bordo di una scialuppa, di ritornare sulla nave.
[6][7][3]. La rilevanza dell'accaduto e il notevole apprezzamento suscitato da esso nell'opinione pubblica spinsero il viceministro delle infrastrutture e dei trasportiMario Ciaccia a proporre, il 18 gennaio 2012, di assegnare a de Falco l'Encomio solenne poiché "straordinario per l'impegno profuso".[8]
«Guardi, Schettino, che lei si è salvato, forse, dal mare, ma io la porto... veramente molto male, le faccio passare l'anima dei guai! Vada a bordo, cazzo!»
(Gregorio de Falco nella telefonata al comandante Schettino durante il naufragio[9][10])
«Lei vada a bordo! È un ordine! Lei non deve fare altre valutazioni, lei ha dichiarato l'abbandono nave! Adesso comando io! Lei vada a bordo! È chiaro?»
A seguito della formazione del Governo Conte I si oppone all'adozione di alcuni provvedimenti come il decreto "Sicurezza" che vengono adottati dall'esecutivo, senza alcuna discussione, né determinazione del Gruppo parlamentare del M5S. Successivamente si oppone anche al provvedimento di condono per le case di Ischia inserito nel cosiddetto "decreto Genova"[12]. A causa di tali posizioni, in data 31 dicembre 2018 il M5S ne delibera l'espulsione dal Gruppo al Senato e dal Movimento, per "reiterate violazioni del codice etico" interno al soggetto politico.[13] In conseguenza di tali decisioni de Falco si ritrova costretto a lasciare il gruppo parlamentare pentastellato e, non aderendo ad altri partiti politici, passa alla componente dei non iscritti nel Gruppo misto.
Nel dicembre 2019 è tra i primi firmatari della richiesta di referendum oppositivo al taglio dei parlamentari che rimette al corpo elettorale la decisione su quella riforma costituzionale approvata.[14]
Il 24 novembre 2020, +Europa e Azione annunciano l'entrata di de Falco nel gruppo parlamentare di +Europa-Azione, avvenuta il 18 novembre, tramite un comunicato congiunto.[15][16][17]
Il 19 gennaio 2021 dichiara pubblicamente l'intenzione di votare la fiducia al Governo Conte II, contrariamente ai parlamentari di +Europa e Azione, ma che tale fiducia andrà alimentata costantemente e sarà condizionata al rispetto tempestivo degli impegni presi in Parlamento.[18]
Il 26 gennaio 2021 fa richiesta alla presidenza del Senato di aderire alla componente di Centro Democratico.[19] Il giorno dopo al Senato nasce Europeisti-MAIE-Centro Democratico, gruppo di 10 parlamentari del Misto, tra cui de Falco, di diversa provenienza (MAIE, lui per il CD, Autonomie, ex M5S, ex PD, ex FI).[20]
Il 29 marzo il gruppo si scioglie.