Il Great Serpent Mound, talvolta chiamato anche semplicemente Serpent Mound, è un celebre sito archeologico della città statunitense di Peebles, nell'Ohio, consistente in un tumulo a forma di serpente realizzato forse dalla tribù di nativi americani degli Adena in un'epoca compresa tra il 1800 a.C. e il 400 d.C.[1] o forse tra il 1000 e il 1200 d.C.[2][3]. Si tratta del più grande tumulo di questo genere rinvenuto negli Stati Uniti.[1]
Descrizione
Il sito è situato nella valle del fiume Ohio e domina il Brush Creek.[1]
Il tumulo misura 411 m in lunghezza[1] (1.300 piedi[2][4][5]), 6 metri in larghezza[1] (20-25 piedi[2]), 6 metri in larghezza[1] (20-25 piedi[2]) e 1,5 in altezza[1] (3 piedi[4]).
Il tumulo raffigura un serpente mentre si sta srotolando.[1] A una delle due estremità è raffigurata la bocca nell'atto di ingoiare un uovo.[1][5]
Storia
Studi
I primi studi sul sito furono effettuati a partire dagli anni quaranta del XIX secolo.[2]
Nel 1883, il sito venne visitato da Frederick Ward Putnam dell'Università di Harvard, che in seguito iniziò un'opera di restauro.[6] In seguito, nel 1900, l'Università di Harvard cedette il sito allo Stato dell'Ohio.[6]
Nel 1933, uscì un saggio redatto da W.H. Buchet, in cui il sito fu definito come "criptovulcanico".[4]
Nel 1947, R.D. Dietz parlò invece di "criptoesplosione".[4]
Teorie sull'utilizzo
Secondo una teoria, il sito sarebbe servito per interpretare le fasi lunari.[5]
Secondo altri studiosi rappresenterebbe il serpente che in una leggenda indiana ingoia il sole.[3]
Secondo un'altra teoria, proposta nel 1909 dal reverendo battista Landon West, si tratterebbe invece di una raffigurazione del serpente legato al peccato originale.[5]