Si tratta di Graniti poveri componenti femici intrusi in forma di grandi filoni o piccoli ammassi al limite tra falda Adula e Zona Bellinzona-Dascio.
Il Granito di S. Fedelino contiene frequenti inclusi di rocce incassanti e tra questi anche inclusi della tonalite orientata del Masino-Bregaglia (il cosiddetto Serizzo).
L'età di intrusione è stata datata radiometricamente in 25 Ma, successiva quindi all'intrusione del più imponente complesso intrusivo Masino-Bregaglia.
Impiego
Estratta nelle cave di Novate Mezzola, questa tipologia di granito è utilizzata come campione di riferimento per il calcolo del coefficiente relativo di abrasione al tribometro dei materiali lapidei da pavimentazione, a cui viene assegnato valore pari a 1.
Oltre che in opere di edilizia popolare, il granito di san Fedelino fu in passato utilizzato come materiale per lastricati stradali: lastre di pietra dura, masselli e cordoni per marciapiedi. Esempi di applicazione del materiale si possono trovare nel selciato di strade milanesi come Via Broletto, oltre che in altre città come Sondrio, Como, Lecco, Pavia, Bologna e Verona.[2]
Note
^ Laura Valenti, Picapréda - L'antico mestiere della lavorazione della pietra in Val d'Intelvi, Tipografia Banfi, 2003, pp. 45-46.
^ Laura Valenti, Picapréda - L'antico mestiere della lavorazione della pietra in Val d'Intelvi, Tipografia Banfi, 2003, pp. 57-61.
Bibliografia
AA.VV., Guide geologiche regionali - Alpi e Prealpi Lombarde, Milano, BE-MA, 2002. ISBN 8871431014