Nata in una famiglia di modeste condizioni sociali, aveva coltivato il sogno di fare la missionaria in Cina, dove giunse infine quasi trentenne, dopo averne studiato la lingua e la cultura. Arrivata a Yangcheng, cominciò a collaborare con un'anziana missionaria, Jeannie Lawson, offrendo ospitalità in un ostello denominato "La locanda dell'ottava felicità" dove, ai viaggiatori di passaggio, oltre a vitto e alloggio, venivano proposte le pagine del Vangelo, che portarono alcuni a convertirsi.[1].
La morte di Jeannie impedì il proseguimento dell'attività della locanda, ma una nuova opportunità si presentò a Gladys, che divenne ispettrice governativa per trasmettere alle donne cinesi il decreto che poneva fine alla tradizione della fasciatura dei piedi delle bambine, usanza antica che causava dolore e malformazioni. Contemporaneamente Gladys proseguiva nella diffusione del Vangelo, affiancata a diverse iniziative di carattere sociale, come l'assistenza ai carcerati e agli orfani senza casa. Nel 1938, durante la guerra tra Cina e Giappone, Yangcheng fu bombardata ma la donna riuscì a mettere in salvo i numerosi bambini di cui si occupava, dopo un percorso avventuroso di 300 miglia compiuto in dodici giorni.
Negli anni quaranta tornò in Inghilterra, a causa delle precarie condizioni di salute dovute alle fatiche affrontate, ma nel 1958 tornò definitivamente a Taiwan, dedicandosi sempre agli orfani e alla predicazione, fino alla morte avvenuta nel 1970. La figura della Aylward era diventata famosa grazie a un film biografico uscito nel 1958, nel quale il nome originale della locanda era stato trasformato in La locanda della sesta felicità[2][3]. Il film era stato interpretato da Ingrid Bergman, ma Gladys non aveva apprezzato il modo con cui la sua vicenda era stata romanzata.[4]