Nato probabilmente a San Vito al Tagliamento verso il 1525, fu allievo di Pomponio Amalteo e fu attivo nel Friuli occidentale e in Carnia. La sua prima opera nota sono gli affreschi nella chiesa di S. Elena a Luincis, del 1552, raffiguranti il Padre Eterno, i Dottori della Chiesa, le Scene della vita di Sant'Elena e le Storie tratte dal Nuovo Testamento. Del 1555 sono gli affreschi nella parrocchiale di Paluzza con il Padre Eterno, gli Evangelisti e le Storie della vita della Vergine.
Sono conservate anche la pala della Madonna col Bambino tra i santi Andrea e Pietro e un angelo musicante nella chiesa di Sant'Andrea di Taiedo, del 1563, e la Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Giovanni Battista, firmata Joseph Furnius de Sancto Vito e datata 1567, oltre agli affreschi nella chiesa di Santa Petronilla a Savorgnano (1556) e nella parrocchiale di Blessaglia.
Il Furnio, «pittore mediocre e ripetitivo, alquanto sgrammaticato ma dotato di una piacevole verve popolaresca»,[1], morì prima del 1603.
Anche il fratello Giovanni Maria fu pittore. Non se ne conoscono i dati anagrafici e le opere documentate che lo riguardano sono tutte perdute, tranne il San Giovanni Battista e il San Paolo della chiesa di San Tomaso di Majano (1567), mentre gli sono attribuiti gli affreschi della chiesa di San Giovanni decollato a Lungis (1575), assegnati pure a Giovanni Battista da Lozzo.
Note
^Giuseppe Bergamini, Giuseppe Furnio, Dizionario biografico dei friulani.
Bibliografia
Carlotta Quagliarini, Giuseppe Furnio, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana, 1998
Giuseppe Bergamini - Sergio Tavano, Storia dell'arte nel Friuli Venezia Giulia, Reana del Rojale, Chiandetti, 1991, p. 353
Giuseppe Bergamini, Furnio Giovanni Maria, Furnio Giuseppe, in Allgemeines Lexicon der Bildenden Künstler, 46, 2005, pp. 387-388
Giuseppe Bergamini, Giuseppe Furnio, in Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli.