Nel 1908, vinto il Premio Mylius-Bernocchi col dipinto l'Eroe, entrò nella vita artistica milanese, dividendo con Antonio Ambrogio Alciati la fama dell'epoca durante la Belle Époque, in particolare come ritrattista elegante e di fresco coloritore[1].
Si dedicò sempre più al ritratto femminile, ma realizzò anche paesaggi, in particolare inglesi e africani.
Amisani partecipò alla Biennale di Venezia del 1920[5].
Fu, per i suoi lavori, due volte in America, in Egitto, a Rodi, nell'Algeria, in Inghilterra e in Francia[1].
Stile
Amisani dava sfoggio di grande abilità tecnica e virtuosismo, e perciò i suoi ritratti erano contesi dall'alta nobiltà e dalle celebrità del suo tempo, tra cui il re d'EgittoFaud[6]. Amisani divenne noto per l'estrema eleganza dei tratti e per i colori freschi dei suoi particolari dipinti[1][7].
La Biblioteca Franzoniana lo descrive come «pittore di formazione tradizionale, ma non […] estraneo ad inclinazioni eclettiche»[8].
Musei
Le opere di Giuseppe Amisani sono esposte in numerosi musei tra cui:
Mostra Commemorativa di Giuseppe Amisani, Milano 1951[15].
Accoppiamenti giudiziosi: Industria, arte e moda in Lombardia: 1830-1945, Museo d'arte moderna e contemporanea (Varese), Sergio Rebora, Anna Bernardini, 2004.
Industria, arte e moda in Lombardia: 1830-1945, Castello di Masnago, 2005[16].
Da Pellizza a Carrà: artisti e paesaggio in Lomellina, Vigevano, 2007[14].
Egitto, Guide verdi d'Europa e del mondo, Milano, Touring Editore, 2011, ISBN978-88-365-5028-9.
Francesca Cagianelli e Dario Matteoni (a cura di), La Belle époque. Arte in Italia (1880-1915), Cinisello Balsamo (MI), Silvana Editoriale, 2008, ISBN978-88-366-1030-3.
Philip Hook, Mark Poltimore, Popular 19th century painting: a dictionary of European genre painters, Antique Collectors' Club, 1986.
Raffaele Calzini, G. Amisani: con otto tavole a colori, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1942.
Giuseppe Amisani, Salvatore Gotta,Ottocento'.: la nostra passione, Volume 2, Baldini & Castoldi, 1942.
Giorgio Nicodemi, Giuseppe Amisani, Milano, 1924.
Raffaele Calzini, Elegia a St. Moritz - Alberto Cecchi, Giuseppe Amisani, St. Moritz, 1924
Angelo Fortunato Formiggini, Chi è?: Dizionario degli Italiani d'oggi, Giuseppe Amisani, 1940.
Raffaele Calzini, Giuseppe Amisani, Edizioni del Poligono, 1931.
Susanna Zatti, La collezione Morone, Musei civici Pavia (Italy), 2002.
Ottino Della Chiesa A.,Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, 1962.
Luiz Marques, Catálogo do Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand: Arte italiana. São Paulo: Prêmio, 1998. p. 157, vol. I. CDD-709.4598161.
Maurizio Agnellini, Novecento italiano: pittori e scultori 1900-1945, 1997.
Carlo Pirovano, La Pittura in Italia: Il Novecento - Volumi 1-2, 1992.
Mario Monteverdi, Storia della pittura italiana dell'Ottocento, Volume 2, 1984.
Gaetano Panazza, La pinacoteca e i musei di Brescia, 1968.
Raffaele De Grada, Cristina Fiordimela, Ottocento Novecento: le collezioni d'arte.
Giuseppe Masinari, Salvatore Gotta, Amisani, Rotary Club, 1973.
De Grada R. / Fiordimela C., Ottocento Novecento. Le collezioni d'arte del Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" di Milano, Garbagnate Milanese, 2000.
G. A. Raffaele Calzini, Emporium, 1920, pp. 289–293.
U. Galetti-E. Camesasca, op. cit. 1951, p. 55.
A. M. Comanducci, op. cit. 1962, p. 44.
V. Bucci, G. Amisani, Milano 1924.
M. Merlo, Giuseppe Amisani e Ferdinando Bialetti, Mede Lomellina 1970.