Possidente terriero di convinzioni liberali, fu deputato del Parlamento napoletano. Il 20 gennaio 1861, fu nominato senatore del Regno [1], giurando l'anno successivo.
Alla sua morte, donò alla città di Bari la sua collezione di libri e una rendita annua, che costituì il nucleo dell'attuale Biblioteca nazionale, a lui intitolata.