I suoi genitori furono Luigi II di Nassau-Weilburg e la langravia Anna Maria d'Assia-Kassel (1567–1626). Suo padre aveva nel 1605 riunito tutti i possedimenti della linea di Walram del casato di Nassau: Saarbrücken, Weilburg e Idstein. Suo fratello era Guglielmo Luigi. Quando i fratelli si divisero l'eredità del padre il 29 gennaio 1629 ad Ottweiler, Guglielmo Luigi ricevé la contea di Saarbrücken, il distretto di Ottweiler, il baliaggio di Herbitzheim, e la comunità di Saarwellingen. Giovanni ricevé Idstein, Wiesbaden e Sonnenberg. I due fratelli più giovani, Ernesto Casimiro ed Ottone riceverono Wehener Grund ed il distretto di Burgschwalbach. Tuttavia, dal momento che erano ancora minorenni, Guglielmo Luigi amministrò quei territori come reggente.
Poco dopo, i loro territori furono messi a rischio dall'editto di Restituzione imperiale del 2 marzo 1629, quando i principi vescovi di Magonza e Treviri pretesero la restituzione di proprietà ecclesiastiche che erano state confiscati dopo la pace di Passau del 1552. Il 7 luglio 1629, il Tribunale della Camera imperiale stabilì che al casato di Nassau dovevano ritornare la città ed il castello di Sarrewerden, Bouquenom e Wieberstweiler al vescovado di Metz come feudi di Lorena. Fu loro consentito di mantenere gli altri beni contesi
Nel 1629 sposò Sibilla Maddalena di Baden-Durlach (21 luglio 1605 - 22 luglio 1644), figlia del margravio Giorgio Federico e della renegravia Giuliana Ursula di Salm-Neufville.[1]
Successore
Giovanni fu succeduto dal figlio Giorgio Augusto Samuele, che aveva solo 12 anni quando Giovanni morì. Il conte Giovanni Casimiro di Leiningen funse da reggente. Giovanni descrisse l'incarico di un reggente nel suo "testamento politico" come un compito per il quale egli deve poi rendere conto davanti a Dio.
Figli
Giovanni ebbe un totale di 25 figli dalle sue due mogli,[2][3][4][5][6] incluso:
Gilla Flothmann, Hilke Müller, Ilse Schollmeyer, Maria Stoltefaut: Den Hexen auf der Spur … Über Hexenprozesse am Beispiel Idstein 1676, Hexenbuchladen, Obergasse 10, 65510 Idstein, 1986, ISBN 3-926305-00-2