Contribuì al restauro degli affreschi di Palazzo de' Zamboni per la Principessa di Mirandola. Insieme ad Antonio Dardani collaborò alla decorazione del Teatro Regio di Modena.[1] Con il pittore di figure Coletti collaborò alla decorazione del Palazzo di Delizia di Rivabella. Nel 1723, tornato a Bologna, dipinse con Francesco Monti il soffitto della sacrestia dell'oratorio della Casa Bianchini al Lavino.