Figlio di Alessandro Bianconi e di Margherita, nata Rusconi, era nato a Minusio ma la famiglia era originaria di Mergoscia[1]. Era fratello di Piero Bianconi ed era sposato con Rita Planzi da cui aveva avuto Sandro Bianconi[1].
Il padre era prima emigrato in America senza fortuna e, ritornato in patria, lavorava come contadino a Minusio[1].
Morì a Minusio ma, su sua volontà, è stato sepolto a Mergoscia.
Attività artistica
Come artista si era dedicato all'arte soprattutto attraverso la silografia di cui si conservano circa 500 opere per lo più paesaggi e ritratti che si concentrano soprattutto sui mestieri agricoli e sulla cultura contadina[1][3]. Oltre alla silografia si hanno anche un centinaio di dipinti a tempera e ad olio.
Ha ricevuto vari premi per il suo lavoro, tra cui l'Esposizione Internazionale del Bianco e Nero di Lugano e il Premio Charles Veillon per le Belle Arti nel 1950[2].
Si dedicò alla letteratura incoraggiato dagli scrittori Giuseppe Zoppi[2] e Francesco Chiesa. La sua opera letteraria è legata al mondo contadino preindustriale che ritrae nella sua realtà quotidiana e che vive in bilico tra passato e industrializzazione[1][3].
Importanti i suoi studi di etnografia e di storia locale tanto che alla sua morte ha messo a disposizione dell'Ufficio cantonale dei monumenti storici circa 5000 fotografie[4].
Le poesie dialettali di Giovanni Bianconi sono profondamente radicate in un mondo rurale ancora vivo ed autentico, a volte indignato verso la forte pressione germanofona e l'industrializzazione, ma tratta questi temi con ironia e comicità a differenza del fratello Piero che invece è più moralista[5].
Bianconi è considerato il più grande poeta dialettale, avendo utilizzato la lingua popolare con una maestria indiscutibile, usando un dialetto genuino e sincero, plasmandolo con molta naturalezza[5].
Opere letterarie
Poesie
Giovanni Bianconi, Garbiröö: Poesie in dialetto ticinese con un autoritratto giovanile dell’autore, una copertina e dodici legni incisi dallo stesso, Locarno, P.Romerio, 1942.
Giovanni Bianconi, Walter Keller, Fiabe popolari ticinesi, Zürich, Edizioni svizzere per la gioventù (ESG), 1942.
Giovanni Bianconi, Rinaldo Bertossa, Il passo dei lupi: racconto, Zürich, Edizioni svizzere per la gioventù (ESG), 1943.
Giovanni Bianconi, Ofel dal specc. Poesie in dialetto, Minusio, 1944.
Giovanni Bianconi, Spondell: poesie in dialetto, Minusio, 1949.
Giovanni Bianconi, Diciotto poesie ticinesi, Milano, All’insegna del Pesce d’Oro, 1951.
Giovanni Bianconi, Paesin ca va: poesie in dialetto, Minusio, 1957.
Giovanni Bianconi, Alegher: una scelta di versi dialettali da: Garbiröö, Ofell dal specc, Spondell, Paesin, Ca va, Locarno, Tipografia Legnazzi e Scaroni, 1968.
Giovanni Bianconi, Tutte le poesie, Lugano, Edizioni Pantarei, 1972.
Giovanni Bianconi, Legni e versi. 73 stampe e 15 poesie, Locarno, Armando Dado Editore, 1978. in cui associa e descrive con le sue opere silografiche alcune poesie
Giovanni Bianconi, Un güst da pan da segra, 1986.
Saggi
Giovanni Bianconi, Arte in Valle Maggia, Bellinzona, Istituto editoriale ticinese, 1937.
Giovanni Bianconi, Giuseppe Mondada, Pescatori, Zürich, Edizioni svizzere per la gioventù (ESG), 1946.
Giovanni Bianconi, Cesar Scattini, Il Piano di Magadino, Zürich, Edizioni svizzere per la gioventù (ESG), Zürich 1947.
Giovanni Bianconi, Bruno Pedrazzini, Svizzeri nel mondo, Zürich, Edizioni svizzere per la gioventù (ESG), 1949.
Giovanni Bianconi, Virgilio Gilardoni, Artigiani, Zürich, Edizioni svizzere per la gioventù (ESG), 1953.
Giovanni Bianconi, Meridiana: Tetti ticinesi, RSI, 1º luglio 1965. URL consultato il 6 giugno 2024.
Giovanni Bianconi, Artigianati scomparsi: l’industria della paglia in Onsernone, la pietra ollare in valle di Peccia, i coppi del Sottocen, Locarno, Tipografia Stazione, 1965.
Giovanni Bianconi, Val Verzasca, 1966.
Giovanni Bianconi, La Valle Verzasca di Giovanni Bianconi: Case Verzaschesi, RSI, 8 ottobre 1968. URL consultato il 4 giugno 2024.
Giovanni Bianconi, Vallemaggia, Agno, Edizioni L.E.M.A., 1969.
Giovanni Bianconi, Costruzioni cilindriche, Locarno, Pedrazzini, 1970.
Giovanni Bianconi, Ticino rurale, in Quaderni ticinesi, n. 14, 1971.
Giovanni Bianconi, Artigianati scomparsi, Locarno, Armando Dado Editore, 1978.
Giovanni Bianconi, Ticino com'era: con 256 vecchie fotografie, Locarno, Armando Dado Editore, 1979.
Giovanni Bianconi, Roccoli del Ticino, Locarno, Armando Dado Editore, 1981.
Giovanni Bianconi, Costruzioni contadine ticinesi, Locarno, Dadò, 1982.
Opere artistiche
Il Museo cantonale d'arte di Lugano conserva 11 sue opere:
Piano di Magadino, 1911-1951, silografia su carta velina
Sandro Bianconi (a cura di), Lo sguardo di Giovanni Bianconi sul Ticino rurale degli anni 1940-50. Mostra fotografica, in Archivio Storico Ticinese, vol. 150, Locarno, Casorella, 2011, pp. 5-44.
Andrea a Marca (a cura di), La fine della civiltà rurale nelle testimonianze di Giovanni Bianconi [Atti della giornata di studio, Locarno, Biblioteca cantonale, 7 maggio 2001], in Archivio Storico Ticinese, vol. 150, Locarno, Casorella, 2011, pp. 211-286.
Marco Gurtner (a cura di), Omaggio a Giovanni Bianconi (1891-1981) silografo, pittore, poeta dialettale, etnografo, Biasca, Comune di Biasca, 2008.