Giovanni Battista Bertucci, detto il Giovane per distinguerlo dal nonno, ugualmente pittore, Giovanni Battista Bertucci il Vecchio, fu figlio di Raffaele, pittore e falegname.
Il giovane Battista fu educato dallo zio Giacomo, detto Iacopone. Con lui collaborò infatti alla decorazione delle Logge Vaticane tra il 1560 e il 1564.
Rientra a Faenza intorno al 1565-1569 e gli viene riconosciuta una prima opera, il ritratto di Ercole Rondinini.
Nel 1567 insieme allo zio viene accusato di eresia e nel 1569 fu processato, ma non condannato in seguito a solenne abiura.
Le sue prime pittura note sono a partire dal 1575, anno in cui collaborò con lo zio Iacopone e Giulio Tonducci alla decorazione del soffitto della chiesa di San Giovanni Battista.
Per quarant’anni si dedicò all’esecuzione di innumerevoli quadri per le chiese cittadine, del contado e delle vicine città romagnole. Le sue composizioni sono improntate sul modello della Controriforma, presentano uno svolgimento quasi bidimensionale ed appaiono estremamente affollate.
La sua attività è intensa e numerosissime sono le sue opere, spesso datate e firmate, fino al 1614[1]..
Giovanni Battista Bertucci il Giovane, su serviziweb.comune.cesena.fc.it. URL consultato il 2 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2013).