Giovanna Amati (Roma, 20 luglio 1959[1]) è un'ex pilota automobilistica italiana, ultima donna ad aver partecipato a un Campionato mondiale piloti di Formula 1 con la partecipazione a tre Gran Premi pur senza riuscire a qualificarsi per la gara[2].
Biografia
Figlia dell'industriale cinematografico Giovanni Amati e dell'attrice Anna Maria Pancani, il 12 febbraio 1978 fu rapita e tenuta sequestrata per oltre due mesi dal boss del clan dei marsigliesi Daniel Nieto. Tale circostanza e la sindrome di Stoccolma alla quale fu soggetta ebbero notevole risonanza[3][4].
Iniziò l'attività sportiva nella Formula Fiat Abarth, passando alla Formula 3 italiana nel 1985 e alla Formula 3000 nel 1987, raggiungendo il 7º posto quale miglior risultato in sei stagioni. Nel 1986, coi migliori piloti della Formula 3 del tempo, effettuò un test in Formula 1 per la Benetton di Davide Paolini.
Nella stagione di Formula 1 del 1992 Amati fu ingaggiata come secondo pilota ufficiale della Brabham, nell'ultimo anno della scuderia. La sua avventura in Formula 1 durò poco: a causa dell'inesperienza e della scarsità di mezzi della Brabham (che le affidò una versione modificata della vettura dell'anno precedente), partecipò alle prove di 3 gran premi (in Sudafrica, Messico e Brasile) senza qualificarsi e fu in seguito sostituita da Damon Hill.
Amati proseguì la carriera automobilistica a ruote coperte, ottenendo come miglior risultato un 3º posto nella SportsRacing World Cup classe SR2 nel 1999[2].
Legenda |
1º posto |
2º posto |
3º posto |
A punti |
Senza punti/Non class. |
Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce
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Squalificato |
Ritirato |
Non partito |
Non qualificato |
Solo prove/Terzo pilota
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Note
- ^ 1959 è la data è riportata nel libro di Vittoria Amati, sorella di Giovanna, L'uomo che riportò a casa sua figlia, Rizzoli Editore, 2018, 1961 è quella riportata su (EN) Scheda su espnf1.com, secondo altre fonti l'anno di nascita sarebbe il 1962.
- ^ a b Giovanna Amati, l’ultima donna in F1, su panorama-auto.it (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2017).
- ^ Sequestrò Giovanna Amati nel '78, arrestato dopo 22 anni di latitanza, su corriere.it, 24 aprile 2010.
- ^ Preso l'uomo che rapì Giovanna Amati, su www1.lastampa.it (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2015).
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Giovanna Amati, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- (EN) Giovanna Amati, su driverdb.com, DriverDB AB.
- (EN) Giovanna Amati, su f1rejects.com (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2010).