Gianni Moscon (Trento, 20 aprile1994) è un ciclista su stradaitaliano che corre per il team Soudal Quick-Step.
Professionista dal 2016, Moscon è un corridore completo: forte sul passo, sul pavé e discreto in salita, può contare anche su una buona esplosività e su un ottimo spunto veloce.[2]Campione nazionale a cronometro 2017[3] e 2018,[4] era considerato uno dei migliori talenti emergenti del ciclismo mondiale.[5]
Carriera
2016: il debutto nel professionismo
Grazie alle ottime prestazioni mostrate nei tre anni da dilettante alla Zalf,[6] Gianni Moscon viene ingaggiato dal Team Sky per la stagione 2016.[7] Si mette subito in evidenza a inizio anno al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, gare nelle quali si dimostra un valido supporto per i propri capitani. Alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali ha la possibilità di correre da leader, arrivando terzo nella classifica finale.
Nel prosieguo della stagione ottiene i primi successi da professionista: si impone infatti nella terza tappa[8] e nella classifica finale dell'Arctic Race of Norway.[9] Dopo essere stato convocato dal commissario tecnicoDavide Cassani per i campionati europei,[10] si piazza sesto al Grand Prix Cycliste de Montréal. Nella rassegna continentale, alla sua prima esperienza nella nazionale italiana, è coinvolto in una caduta a pochi chilometri dal traguardo che lo taglia fuori da ogni possibilità di vittoria: conclude infatti la prova settantaseiesimo a 4'14" dal vincitore Peter Sagan.[11]
Dal 2017: le prime esperienze nelle corse più importanti
Nella primavera 2017, in seguito ad alcune gare di preparazione, partecipa nuovamente al Giro delle Fiandre: entra nell'azione decisiva promossa da Tom Boonen e Philippe Gilbert a circa 100 km dal traguardo, e si piazza infine quindicesimo, a 53" dal vincitore Gilbert. Corre quindi una settimana più tardi la Parigi-Roubaix, al servizio di Luke Rowe e Ian Stannard. Entrambi i capitani però non incidono, mentre Moscon riesce a rimanere con i migliori, trovando l'attacco vincente assieme a Sebastian Langeveld, Zdeněk Štybar, Greg Van Avermaet e Jasper Stuyven: con Stuyven perde però contatto dagli altri tre, riuscendo a rientrare sui battistrada solo all'interno del velodromo di Roubaix, a 400 metri dal traguardo. Stanco per il recupero lancia per primo la volata, ma viene saltato e conclude quinto, ultimo del gruppetto, regolato da Van Avermaet.[12] A fine aprile è sospeso per sei settimane dalla squadra per aver rivolto insulti razzisti al corridore francese della FDJKévin Réza durante le fasi finali della terza tappa del Tour de Romandie.[13] Tornato alle gare alla Route du Sud si mette in evidenza con un secondo posto nella tappa di montagna più impegnativa. Il 23 giugno si aggiudica il campionato italiano a cronometro con 22" su Fabio Felline e 1'36" sul campione in carica Manuel Quinziato;[3] due giorni dopo è invece quinto nella prova in linea vinta da Fabio Aru. Corre poi la Vuelta a Burgos in appoggio al compagno Mikel Landa, scortandolo alla vittoria della breve corsa a tappe: anche in questa occasione mostra ottime qualità in salita, concludendo non lontano dai migliori negli arrivi in quota.
Debutta in un grande Giro alla Vuelta a España, come gregario di Chris Froome.[14] Nonostante il suo ruolo, sfiora la vittoria in occasione della tredicesima tappa, quando si piazza secondo in volata alle spalle di Matteo Trentin al termine del breve strappo di Tomares.[15] Si fa anche notare nella penultima frazione per il notevole tredicesimo posto ottenuto sul durissimo arrivo in salita dell'Angliru, a 3'16" dal vincitore Alberto Contador.[16] Conclude la Vuelta al ventisettesimo posto della generale, vinta proprio dal proprio capitano Froome. Partecipa quindi ai campionati del mondo di Bergen, correndo in tutte le tre gare: nella cronosquadre in maglia Sky conquista la medaglia di bronzo,[17] mentre in maglia azzurra arriva sesto nella cronometro individuale vinta da Tom Dumoulin,[18] e ventinovesimo nella prova in linea. Nel corso di quest'ultima è l'unico a resistere all'attacco di Julian Alaphilippe nel tratto in salita all'ultimo giro, venendo ripreso assieme al francese in vista dell'ultimo chilometro;[19] a fine gara viene tuttavia squalificato per essere stato irregolarmente trainato dall'ammiraglia a 34 km dall'arrivo nel tentativo di recuperare il tempo perduto a causa di una caduta.[20] Nel finale di stagione partecipa alle corse del calendario italiano: quinto al Giro dell'Emilia e settimo alla Tre Valli Varesine, si presenta al via del Giro di Lombardia in ottima forma: dopo una gara all'attacco riesce a conquistare il primo podio in una classica monumento, vincendo la volata del gruppetto all'inseguimento di Vincenzo Nibali e Thibaut Pinot, dimostrando un'ottima competitività anche nelle classiche più dure.[21]
Nel 2018 partecipa alle classiche di inizio stagione facendo secondo alle spalle di Tim Wellens al Trofeo Serra de Tramuntana del 26 gennaio; in seguito non ottiene altri risultati di rilievo, se non il quinto posto nella cronometro conclusiva della Tirreno-Adriatico. A inizio giugno disputa il Critérium du Dauphiné vincendo, con i compagni, la cronosquadre della terza frazione[22] e vestendo per un giorno, nel corso della quinta tappa, la maglia di capoclassifica.[23] Successivamente prende parte al Tour de France in veste di gregario di Chris Froome e Geraint Thomas:[24] viene però espulso dalla corsa al termine della quindicesima tappa per aver tentato di colpire il ciclista della FortuneoÉlie Gesbert.[25] Smaltita la delusione francese, si presenta in gran forma alle classiche italiane di fine stagione, vincendo il 15 settembre la Coppa Agostoni[26] e il 19 il Giro della Toscana.[27] Terzo il giorno seguente alla Coppa Sabatini, viene convocato da Cassani per il campionato del mondo di Innsbruck:[28] quarto in maglia Sky nella cronosquadre, termina al quinto posto l'impegnativa prova in linea del 30 settembre. Il 4 ottobre si riconferma campione nazionale a cronometro, sopravanzando Filippo Ganna di soli 2";[4] cala progressivamente nelle ultime classiche autunnali,[29] terminando diciassettesimo al Giro dell'Emilia e lontano dai migliori alla Milano-Torino, mentre al Giro di Lombardia si ritira. Termina comunque positivamente la stagione vincendo la quarta tappa[30] e la classifica finale del Tour of Guangxi,[31] ultima prova World Tour: sono anche i primi successi per il trentino nell'omonimo calendario.