Dopo il lungometraggio, L'ispettore Vargas (1940), un film giallo tratto da una commedia di Vincenzo Tieri, nel 1942 diresse Fari nella nebbia, una delle sue opere più riuscite, nella quale «Franciolini confermò la propria abilità nella creazione di atmosfere sensuali e cupe, riconducibili a evidenti influenze della scuola verista francese (dei registi Jean Renoir e Marcel Carné in particolare) [...] da considerarsi tra i film che aprirono la strada al neorealismo»[1].
A giudizio di Simone Emiliani, Franciolini, «pressoché dimenticato nel corso degli anni, nei suoi film mostra invece fine sensibilità nella costruzione di ritratti femminili che, per certi versi, risultano anticipare il cinema di Antonio Pietrangeli, mentre appare ben riconoscibile un particolare stile visivo, evidente nell'alternanza delle luci e delle ombre, di derivazione quasi espressionista»[2].
Morì alle prime ore del 10 maggio 1960 alla Clinica Ciancarelli di Roma, dove nella giornata precedente era stato sottoposto a un intervento chirurgico[3].