Giangiacomo Borghese (Lastra a Signa, 25 luglio 1889 – Palermo, 27 settembre 1954) è stato un pioniere dell'aviazione e politico italiano.
Biografia
Gian Giacomo Borghese, principe di Leonforte, era figlio del principe Giuseppe Borghese, duca di Poggio Nativo (1859-1942), e dalla marchesa Maria-Concetta Covoni Girolami (1865-1948), l'uno membro della grande famiglia romana, l'altra appartenente alla nobiltà fiorentina; era inoltre imparentato con le famiglie Altieri e La Rochefoucauld.
Si laureò in ingegneria presso l'Università La Sapienza di Roma e successivamente lavorò a Londra. Partecipò alla prima guerra mondiale come tenente e successivamente capitano del Genio e fu anche comandante pilota dello stormo volontari dell'aria della squadra "San Marco" e ricevette una medaglia al valor militare. Dopo la guerra aderì all'Associazione Nazionalista Italiana e a Milano prese parte a scontri di piazza contro i socialisti.[1]
Nel 1922 sposò Donna Sofia Lanza Branciforte dei principi di Trabia (1889 - 1984), figlia di Pietro Lanza Branciforte di Trabia e zia del celebre musicologo Gioacchino Lanza Tomasi.
Rientrato a Roma, nel 1923, con la fusione dell'ANI nel Partito Nazionale Fascista, aderì a quest'ultimo e si dedicò alla formazione di associazioni combattentistiche, fu consigliere dell'Opera nazionale combattenti e lavorò alla costituzione di consorzi di bonifica in Sicilia e fu tra i massimi esponenti dell'Unione fascista per le famiglie numerose.
Nel 1936 fu nominato nominato presidente della Provincia di Roma[2]. Il 30 agosto 1939 successe al principe Piero Colonna quale governatore di Roma. Durante la sua amministrazione si dedicò ad opere di carattere archeologico e continuò i lavori dell'E42. Il 25 luglio 1943 fu arrestato dagli stessi fascisti, a causa dei suoi legami con Galeazzo Ciano, insieme al suo vice Carlo Manno, che rimase alla guida dell'ente. Rilasciato dal governo Badoglio, diede le dimissioni e il 21 agosto si insediò al suo posto il commissario straordinario del governatorato Riccardo Motta.[3]
Dopo il 1945 si ritirò a vita privata a Palermo.
Onorificenze
Onorificenze italiane
Onorificenze straniere
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni