Nel 1983 è entrato in Rai. Leone è stato uno dei dirigenti della concessionaria del servizio pubblico di più lungo corso. In una carriera ultratrentennale ha ricoperto incarichi di prestigio, quali la direzione dell'Ufficio stampa (1991-1995) e del Coordinamento del palinsesto televisivo (dal 1996 al 2000) e la carica di amministratore delegato di Rai Cinema, dal 2000 al 2007. Alla fine del 2016 ha lasciato la Rai e ha fondato una propria società di consulenza, la «Q10 Media»[2].
Ha insegnato marketing delle imprese di comunicazione presso la Facoltà di Scienze della comunicazione all'Università "La Sapienza" di Roma dal 2003 al 2005. È stato inoltre docente universitario di Economia e Gestione dei Media presso l'Università LUISS «Guido Carli» di Roma dal 2006 al 2012[3]. È inoltre membro del comitato scientifico del Master in Gestione della produzione cinematografica e televisiva della Luiss Business School[4]. Dal 2019 fa parte del Consiglio superiore del cinema e dell'audiovisivo, organo consultivo a carattere tecnico-scientifico del Ministero per i beni e le attività culturali[5].
Dirigente Rai (1983-2016)
Nel 1983 è entrato in Rai presso il Televideo diventandone, sotto la direzione di Giorgio Cingoli, vicedirettore nel 1990. Nello stesso anno è stato nominato condirettore dell'ufficio stampa Rai, di cui è stato direttore dal 1992 al 1995. Ha assunto poi diversi altri incarichi: direzione del coordinamento palinsesti (1996), direzione di Rai International (1999), direzione della Divisione TV Canali 1 e 2 (2000).
Dal 2000 al 2007 è stato amministratore delegato di Rai Cinema. Negli anni in cui è stato a capo della struttura, Leone ha dato vita a importanti produzioni, tra le quali:
Nel giugno 2006 aveva ottenuto la delega sul coordinamento dell'offerta televisiva[6]. Nel maggio 2009 era stato confermato dal Consiglio di amministrazione Rai nell'incarico di vicedirettore generale con la delega per la transizione al digitale terrestre e per le strategie multipiattaforma[7].
Nel gennaio del 2008 Giancarlo Leone ha presentato in consiglio di amministrazione, che lo ha approvato, il documento contenente le linee guida per il piano editoriale della Rai.[8] Il nuovo palinsesto televisivo del servizio pubblico, con le novità introdotte nella programmazione di Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Rai 4 (quest'ultima in digitale terrestre), andò in onda da settembre 2008 e consentì una maggiore differenziazione editoriale tra i canali del servizio pubblico. Nel novembre 2008 Leone annunciò la nascita di un nuovo canale, Rai 5[9] Nel gennaio 2009, durante la IV Conferenza nazionale di DGTVi, annunciò il lancio di un nuovo canale per il digitale terrestre, Rai Storia, a partire dal 1º febbraio[10].
Ha anche annunciato il posticipo all'autunno 2009 della partenza di Rai 5, precisando che si tratterà di un canale di intrattenimento collegato anche all'utilizzo dell'archivio Rai che avrà la consulenza straordinaria di un illustre (ma non dichiarato) testimonial della televisione.[11] Dal gennaio 2009 ha coordinato un gruppo di lavoro Rai per le nuove strategie nel settore del digitale terrestre e satellitare.[12] Il 30 luglio 2009 ha dichiarato in Commissione parlamentare di vigilanza RAI che il servizio pubblico non ha rinnovato l'accordo con Sky per la fornitura dei canali pay di Rai Sat a causa delle pretese eccessive della controparte.
In azienda ha ricoperto altri importanti incarichi: vicedirettore generale della Rai dal 2006 al 2011, direttore di Rai Intrattenimento dal 2011 al 2012 e direttore di Rai 1 dal 29 novembre 2012 al 3 marzo 2016[13].
L'ultimo incarico che ha assunto in viale Mazzini è stato, dal 4 marzo 2016, quello di direttore del Coordinamento editoriale dei palinsesti televisivi.
Insegna Economia e gestione dei media all'università LUISS di Roma. È stato vicepresidente dell'Accademia del Cinema Italiano «David di Donatello», membro della giuria del premio «Le maschere del Teatro», membro del Comitato d'Onore dell'Osservatorio internazionale «Roberto Rossellini» sull'Audiovisivo e la Multimedialità.
Economia e gestione dei media. Protagonisti e tendenze tra rivoluzione digitale, crisi globale e nuovi modelli di consumo (Manuali LUP, 2009 - ISBN 88-6105-071-9).