Giacomo da San Secondo

Apollo del Parnaso, secondo molte fonti Giacomo da San Secondo fu il modello per l'Apollo.

Giacomo da San Secondo (San Secondo Parmense, 1468 circa – post 1524) è stato un musicista e cantante italiano di epoca rinascimentale.

Biografia

Giacomo o Jacopo nacque a San Secondo Parmense[1] verso il 1468[2], probabilmente da una famiglia di origine ebraica.[3]. Non sappiamo se la sua famiglia fosse convertita o meno al cattolicesimo, senz'altro lo fu Giacomo.[3]

Fu egli un musicista fra i più famosi nelle corti della prima metà del cinquecento.[4] Nel 1501 fu al servizio dei Gonzaga di Mantova, frequentò la corte ducale con tale assiduità che Federico II Gonzaga gli assegnò un vitalizio nel 1523[5]. In seguito fu chiamato da Alfonso d'Este e Lucrezia Borgia a rendere i suoi servigi alla corte estense, lo si ricorda esibirsi durante la visita di Isabella d'Este(1503)[6]. Successivamente lavorò presso la corte dei della Rovere a Urbino, dove era certamente presente per le celebrazioni del carnevale del 1511[7], servì infine presso la corte di Roma nel periodo del pontificato di papa Leone X dove acquisì fama e celebrità[8] al punto che lo si crede raffigurato nell'Apollo del Parnaso di Raffaello.[4][6][7]

Giacomo lavorò anche presso la corte Pallavicina di Cortemaggiore, è ricordato da Matteo Bandello che in una lettera al marchese Gianludovico Pallavicino, parlando di una sua visita a corte dice "Era quivi Messer Giacomo da San Secondo, il quale con il sonare e il cantare, essendo musico eccellentissimo, ci tenne spesso allegri"[7].

Dagli scritti di Baldassarre Castiglione, amico personale di Giacomo, sappiamo che il musico ebbe una vita personale piuttosto tribolata e costellata di sventure. Nel 1522, scrivendo egli alla madre da Roma, ove era in veste di ambasciatore, e preannunciando che Giacomo sarebbe tornato di lì a poco presso la corte di Mantova, le disse che il musico sarebbe stato ospite presso casa loro e di trattarlo bene perché "egli è homo da bene e molto mio amico et è disgratiato" e pochi giorni dopo aggiunse ".. hai lui mala fortuna come molti altri".[7] Dopo il 1524 non si hanno più notizie di Giacomo.

Arte

Oltre che cantore, fu fine suonatore di viola, è sempre l'amico Castiglione a confermarlo nel "Cortigiano" dove Messer Dovizi afferma "Soglio meravigliarmi dell'audacia di color che osano cantar alla viola in presenza del nostro Iacomo San Secondo"[4][9], ciò trova conferma anche nel romanzo storico di Maria Bellonci su Lucrezia Borgia, in tale romanzo, basato su di uno studio assiduo di documenti storici d'epoca, si legge che "Lucrezia ha chiamato presso di sé Jacopo di San Secondo, il celebre suonatore di viola"[4]

L'unica testimonianza del carattere e della natura di Giacomo è una battuta indiretta di Pietro l'Aretino contenuta nel Pronostico (1527) "La quarta de la primavera... sarà ventosa come el sexo di Jacomo da San Secondo" da questo paragone scherzoso si evince un aspetto frivolo e licenzioso del carattere del musico. Sempre l'Aretino ne parlò nel 1543 in termini entusiastici quando dissertando su di un artista dell'epoca affermava che "stupiva talmente l'arte che gli correvano drieto a orecchie ispalancate, come a Jacopo Sansecondo"[4][9]

Note

  1. ^ Portale dedicato alla Storia di Parma e a Parma nella Storia, a cura dell'Istituzione delle Biblioteche di Parma ::: Dizionario biografico:Gatelli-Giordani, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2016).
  2. ^ JACOPO (JACOMO) SANSECONDO - JewishEncyclopedia.com, su jewishencyclopedia.com. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  3. ^ a b Fondazione CDEC - Milano, su cdec.it. URL consultato il 30 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).
  4. ^ a b c d e Dizionario della Musica, su lacasadellamusica.it. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  5. ^ Portale dedicato alla Storia di Parma e a Parma nella Storia, a cura dell'Istituzione delle Biblioteche di Parma ::: Dizionario biografico:Gatelli-Giordani, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ a b Carol Kidwell, Pietro Bembo: Lover, Linguist, Cardinal, London, Mc-Gill, Queen's University Press, 2004, p. 76, ISBN 0-7735-2709-5.
  7. ^ a b c d Baldassare Castiglione, Il Cortegiano, a cura di Vittorio Cian (illustrazioni e annotazioni), Ed. 1894, Firenze, G. C. Sansoni editore, 1528, p. 181.
  8. ^ Jacob Burckhardt, The Civilisation of the Period of the Renaissance in Italy, Volume II, Cambridge, Cambridge University Press, p. 156.
  9. ^ a b Giacomo da San Secondo, su cortedeirossi.it. URL consultato il 12 febbraio 2016.

Bibliografia

  • Jain Fenlon. Musicisti e mecenati a Mantova nel 500. Bologna: Il Mulino, 1992
  • Baldassarre Castiglione, Il Cortegiano, 1528 edizione a cura di VIttorio Cian.1894, G.C Sansoni editore, Firenze
  • Maria Bellonci, Lucrezia Borgia, la sua vita e i suoi tempi, Milano, A. Mondadori, 1939.
  • Pier Luigi Poldi Allaj, La contea di San Secondo, Parma, Battei Ed., 2008.
  • Matteo Bandello, Novelle, 1554, Curatore Menetti E, editore BUR, 2011.