Nel 1280, l'Ordine di Livonia decise di attaccare le terre lituane, sperando di assestare un colpo definitivo al capo del Granducato di LituaniaTraidenis e renderlo impossibilitato ad avviare una nuova guerra. L'esercito dell'Ordine riuscì a raggiungere la città di Kernavė, nei pressi di Vilnius, senza incontrare alcuna resistenza degna di rilievo da parte dei lituani: i cavalieri ne approfittarono e saccheggiarono molti villaggi nei dintorni della città.[3]
Nel 1280, il Duca Nameisis progettò un attacco ai danni di Riga, cominciando ad allestire un esercito per la missione. Saputa la notizia, i Cavalieri di Livonia si riunirono alle porte dell’attuale capitale lettone. Quando Namejs si avvicinò a Riga, notò che i crociati si erano già disposti in formazione e decise di ritirarsi, in quanto l'effetto sorpresa su cui contava svanì.[4]
I cavalieri si lanciarono all’inseguimento di Namejs mentre questi, affiancato dai semigalli, attraversava il fiume ghiacciato Lielupe. A causa del peso dell'armatura e dei cavalli, alcuni Livoniani affondarono nel fiume ghiacciato morendo. Coloro che riuscirono a salvarsi uscendo rapidamente dalle acque fredde, dovettero vedersela con Namejs, il quale sfruttò il momento favorevole e attaccò i sopravvissuti con la sua armata, uccidendone e catturandone molti. A perdere la vita fu anche il Landmeister Gerhard von Katzenelnbogen.[4]