Il clima è di tipo subtropicale con una media di 24 gradi Celsius durante tutto l'anno, il mare si presenta pressoché caldo. Il suo capoluogo è la cittadina di Houmt Souk, che ha circa 65.000 abitanti.
Storia
Nell'antichità l'isola era conosciuta col nome Meninx (Meninge in italiano), o anche Lotophagitis, dal momento che molti identificavano con essa l'Isola dei Lotofagi in cui era approdato Ulisse nei suoi viaggi. In essa si trovavano tre città principali: Meninx, Tipasa e Girba. Da quest'ultima le venne il suo nome attuale. Secondo lo storico Sesto Aurelio Vittore, fu in quest'isola che, nel 251, vennero proclamati imperatori romaniTreboniano Gallo e suo figlio Volusiano (in insula Meninge, quae nunc Girba dicitur)[1].
Si conoscono almeno otto vescovi di Gerba, tra cui Monnulus e Vincentius, che parteciparono ai concili di Cartagine del 255 e del 525 (Anatole-Joseph Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne Proconsulaire, Parigi 1892, pp. 353 e 380). Nel VII secolo la ritroviamo con l'ulteriore denominazione di Terepiton, forma corrotta di Gergiton o Gerbiton (Byzant. Zeitschrift, II, 1893, 26, 31).
Nel 1513, dopo tre anni di esilio a Roma, la famiglia Fregoso fece ritorno a Genova. Ottaviano Fregoso venne eletto Doge e suo fratello Federigo (arcivescovo, poi cardinale), divenuto consigliere capo, prese il comando dell'esercito e difese la repubblica contro i pericoli interni (rivolta degli Adorno e dei Fieschi) e contro quelli esterni, in particolare l'eliminazione dei corsari barbareschi: Curtogoli, un corsaro turco che era basato a Tunisi, assediava la costa con una squadra navale, e nel giro di pochi giorni aveva catturato diciotto mercanti; assunto il comando della flotta genovese, in cui prestava servizio Andrea Doria, Federigo sorprese Curtogoli davanti a Biserta, effettuò un raid sull'isola di Gerba e fece ritorno a Genova con un immenso bottino.
Da allora Gerba fece parte della reggenza di Tunisi, anche quando essa si trasformò in un protettorato francese, e finalmente nell'attuale repubblica tunisina.
Nel 1560 il corsaro Dragut sorprese la flotta spagnola, che perse trenta navi e 5.000 uomini. La guarnigione fu messa a morte, e con le ossa e i teschi degli uccisi i Turchi costruirono una piramide detta Borj al-Ruʾūs, la 'torre delle teste', che rimase sul luogo fino alla metà del XIX secolo, quando le ossa vennero trasferite nel cimitero cristiano di Houmt-Souk.
Contro la sinagoga El Ghriba, l'11 aprile 2002, fu fatto esplodere un camion carico di esplosivo, uccidendo 21 persone (di cui 14 erano turisti tedeschi) e ferendone molte altre. Nel giugno dello stesso anno l'attentato venne rivendicato da al-Qa'ida.
Agli inizi del XX secolo, l'isola di Gerba aveva 40.000 abitanti, tra cui diverse centinaia di maltesi cattolici, che si guadagnavano da vivere con la pesca delle spugne. È una delle poche località della Tunisia in cui ancora si parli il berbero (nel villaggio di Guellala [berb. Iqellalen] e, parzialmente, in quelli vicini di Sedouikech [berb. Azdyush] e di Adjim). Gerba è una destinazione turistica, soprattutto per turisti francesi, tedeschi e italiani.
L'isola è nota per essere un centro della setta kharigitaibadita della religione islamica, ed è anche nota per la sua minoranza ebraica, che abita sull'isola da millenni, anche se la sua popolazione si è andata molto riducendo dalla metà del XX secolo. La Ghriba è una delle sinagoghe più antiche e famose del mondo.