È padre del cestista Borislav Mladenov, guardia nata nel 2000[1].
Carriera
Giocatore
La sua carriera da giocatore si è svolta in Bulgaria, ad eccezione di una parentesi in Tunisia nel 1991-92 e un'altra in Arabia Saudita nel 1997.
Nel 1993 ha realizzato 150 punti in una singola partita, ma l'incontro è stato poi annullato a posteriori dalla Federazione bulgara. I giocatori della squadra avversaria, lo Yambol, avevano rinunciato a difendere su di lui per protestare contro presunti sputi rivolti al loro allenatore da parte dello stesso Mladenov nel corso della gara precedente[2].
È stato il migliore marcatore dell'edizione 1993-94 di Eurocup con 30,3 punti di media[3] e un high di 54 punti contro l'Aris Salonicco[4].
La sua carriera è terminata all'età di 41 anni nel 2003 quando, dopo una partita tra il suo Spartak MVR e la sua ex squadra Levski Sofia, è stato accoltellato a una gamba dal massaggiatore del Levski durante una colluttazione negli spogliatoi a luci spente[5][6].
Allenatore
Al momento del grave incidente del 2003, Mladenov stava ricoprendo anche il ruolo di allenatore oltre a quello di giocatore. Ha poi continuato ad allenare in Bulgaria, con una parentesi in Marocco nel 2010.
Dopo essere stato allenatore delle Nazionali Under-18 e Under-20, nell'aprile 2014 ha assunto la guida della Nazionale maggiore bulgara. Oltre a questo incarico, nel gennaio 2015 è approdato in Italia per sedere sulla panchina del Basket Rimini Crabs nella Serie B italiana. Chiude il campionato con una salvezza. Nel corso della stagione seguente, il 3 gennaio 2016, all'indomani della sesta sconfitta consecutiva, viene comunicato il suo esonero dalla panchina riminese[7].
Nell'agosto 2016 viene nominato capo allenatore degli austriaci Arkadia Traiskirchen Lions[8] di Luciano Capicchioni, agente di basket nonché già suo presidente durante la parentesi di Mladenov ai Crabs Rimini.