George Perkins Marsh

George Perkins Marsh

Ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia
Durata mandato23 giugno 1861 - 23 luglio 1882
PredecessoreJohn Moncure Daniel
SuccessoreWilliam Waldorf Astor

Ambasciatore degli Stati Uniti d'America nell'Impero ottomano
Durata mandato11 marzo 1850 - 19 dicembre 1853
PredecessoreDabney Smith Carr
SuccessoreCarroll Spence

Membro della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America
Durata mandato4 marzo 1843 - 4 marzo 1849
PredecessoreHorace Everett
SuccessoreJames Meacham
Circoscrizione3º distretto di Vermont

Dati generali
Partito politicoWhig, Repubblicano
FirmaFirma di George Perkins Marsh

George Perkins Marsh (Woodstock, 15 marzo 1801Vallombrosa, 23 luglio 1882) è stato un politico e ambasciatore statunitense.

Fu una delle maggiori figure intellettuali degli Stati Uniti nel XIX secolo, considerato da molti come il primo ecologista americano.[senza fonte] Egli alternò l'attività politica e diplomatica allo studio di varie discipline. Fu membro del Congresso degli Stati Uniti e rappresentante del suo paese nell'Impero Ottomano e, dal 1861, in Italia, dove si stabilì fino alla morte. Il Parco Storico Nazionale Marsh-Billings Rockefeller, dedicato alla cultura e alla storia della conservazione e dei parchi, deve a lui il suo nome.

Biografia

Nacque a Woodstock, nel Vermont, da una agiata famiglia dell'aristocrazia del New England ed ebbe, quindi, la possibilità di fare buoni studi. Si laureò al Phillips Academy nel 1816 e al Dartmouth College, con il massimo dei voti, nel 1820.

Dopo una iniziale professione forense e la sfortunata esperienza negli affari, si dedicò alla vita politica, ai viaggi e soprattutto agli studi. Si sposò nel 1828 ed ebbe due figli, ma nel 1833 la moglie e il figlio maggiore morirono a pochi giorni di distanza l'uno dall'altra. Nel 1839 si risposò con Caroline Crane.

Venne eletto al Congresso degli Stati Uniti nel 1840 come membro del Partito Whig. Diede impulso alla fondazione dello Smithsonian Institution e alla riorganizzazione della Biblioteca del Congresso.

Nel 1849, il presidente Zachary Taylor (1784-1850) lo inviò come ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Turchia dove ricoprì questa carica diplomatica per circa quattro anni.

Gli anni in Turchia gli diedero l'opportunità di viaggiare a lungo in Egitto e in Terra Santa e anche in tutta Europa sud-orientale. Nel 1852-1853, fu mandato in Grecia dopo l'arresto di un missionario americano, Jonas King (1792-1869).

Tornò nel Vermont nel 1854 e fino al 1857 ricoprì altre cariche pubbliche come sovrintendente della pesca e delle ferrovie. Nel 1861, il Presidente Abraham Lincoln (1809-1865) lo inviò a rappresentare gli Stati Uniti in Italia. Ambasciatore presso il Regno di Italia, ha abitato in tutte e tre le capitali: Torino, Firenze, Roma.

Morì a Vallombrosa ed è sepolto nel cimitero protestante di Roma.

Nel corso dell'attività al Congresso e di rappresentante all'estero del suo paese, si dimostrò sensibile ai temi sociali e politici caldi dell'epoca: avversò la guerra contro il Messico per la sua natura imperialistica; appoggiò la causa dell'indipendenza e dell'unità italiana; fu ammiratore di Garibaldi e si adoperò perché gli fosse affidato il comando delle truppe federali durante la guerra di secessione americana. Fu inoltre convinto propugnatore dell'uguaglianza dei diritti e della partecipazione civile delle donne[1].

Opere

Marsh fu anche un abile linguista, capace di parlare e scrivere correntemente in scandinavo e in una mezza dozzina di altre lingue europee. Scrisse, inoltre, numerosi articoli per la Johnson's Universal Cyclopaedia. Le sue pubblicazioni principali sono:

  • A Compendious Grammar of the Old Northern or Icelandic Language (1838)
  • The Camel, his Organization, Habits, and Uses, with Reference to his Introduction into the United States (1856)
  • Lectures on the English Language (1860)
  • The Origin and History of the English Language (1862)
  • Man and Nature (1864), L'uomo e la natura, 1993, Franco Angeli, ISBN 9788820432171

Lo scritto Man and Nature è un'opera assolutamente originale e senza confronti o modelli per l'epoca[senza fonte], nella quale Marsh raccolse le sue osservazioni sui fenomeni naturali che aveva osservato in tante parti del mondo nel corso di tanti anni. Il titolo del libro, nelle intenzioni originarie di Marsh avrebbe dovuto essere: "Man the disturber of nature's harmonies". (Grande Enciclopedia Treccani, Appendice X - L-Z pagina 557)

C'è anche da considerare che Marsh scrisse Man and Nature all'età di sessant'anni e che aveva alle spalle una ricca esperienza intellettuale e pratica, frutto di vasti interessi e di svariate esperienze.

Illustrando le trasformazioni operate dall'uomo sull'ambiente naturale, anticipò di molti decenni, per alcuni aspetti, le idee del geografo francese J. Brunhes e soprattutto quelle del tedesco E. Fels.[senza fonte]

Marsh giunse a presagire e fu uno dei primi a farlo che l'uomo può mettere a repentaglio la sua stessa sopravvivenza su questo pianeta. (G. Bologna, Manuale delle sostenibilità. Idee, concetti, nuove discipline capaci di futuro. Milano 2005)[senza fonte]

Note

  1. ^ Andrea Wulf, L'invenzione della natura. Le avventure di Alexander Von Humboldt, l'eroe perduto della scienza, cap 21 George Perkins Marsh e Humboldt, trad. di Lapo Berti, LUISS University Press, 2017, ISBN 978-88-6105-262-8

Bibliografia

  • Ducci L. (a cura di), 2009. L'unità debole. Lettere dell'ambasciatore americano George P. Marsh sull'Italia unita, L'Ornitorinco.
  • Jane and Will Curtis and Frank Lieberman, 1982. The World of George Perkins Marsh. Woodstock, VT: Countryman Press.
  • Lowenthal, D., 2000. George Perkins Marsh: Prophet of Conservation. Seattle, University of Washington Press.
  • Ciampi P.. 2018, L'ambasciatore delle foreste, Arkadia edizioni
  • G. Bologna, 2005, Manuale delle sostenibilità. Idee, concetti, nuove discipline capaci di futuro.
  • Enciclopedia Italiana Treccani, Appendice X - L-Z pagina 557 (alla voce Sostenibilità, curata da Alessandro Marata).

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Ambasciatore degli Stati Uniti d'America nell'Impero ottomano Successore
Dabney Smith Carr 11 marzo 1850 - 19 dicembre 1853 Carroll Spence

Predecessore Ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia Successore
John Moncure Daniel 23 giugno 1861 - 23 luglio 1882 William Waldorf Astor
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