Con Davis, Coleman incise diversi album, tra i quali spiccano quelli realizzati con sezione ritmica composta da Carter, Tony Williams e Herbie Hancock (soprattutto My Funny Valentine e Four and More, entrambi registrati dal vivo nel 1964 durante un concerto al Lincoln Center)[3]. Poco dopo questo concerto, il suo posto fu preso da Wayne Shorter. L'anno dopo, registrò con Hancock l'album Maiden Voyage, uno dei migliori del pianista.
Coleman è un solista che è stato spesso troppo sottovalutato. Miles Davis disse di lui che era "perfino troppo perfetto" e gli album da lui incisi con Davis (messi ingiustamente in ombra da quelli incisi nel periodo del secondo quintetto) lo fanno risaltare come un solista lirico di grandissima qualità: un buon esempio è il suo album del 1998 I Could Write a Book, dove si cimenta anche al sax soprano, oltre che al contralto e al tenore[4].
Note
^ Bogdanov Vladimir, All Music Guide to the Blues: The Definitive Guide to the Blues, Backbeat Books, page 133, (2003) ISBN 0-87930-736-6
^ Colin Larkin. The Guinness Encyclopedia of Popular Music, Guinness, page 887, (1995) ISBN 1-56159-176-9
^ Scott Yanow, Trumpet Kings: The Players Who Shaped the Sound of Jazz Trumpet, Backbeat Books, page 34, (2001) ISBN 0-87930-640-8