La qualifica di gentiluomo o gentil uomo (dal Toscanogentilhuomo, a sua volta dal Latinogentilis, "che appartiene ad una gens", e "uomo"; imparentato con il francesegentilhomme, lo spagnologentilhombre, l'inglesegentleman e il portoghesegentil-homem) nella sua forma originale e nella sua definizione stretta denominava un uomo ben educato e di buona famiglia analogo al termine latino generosus. In italiano, il corrispettivo femminile è gentildama o gentildonna.
Gentiluomo in Francia e Gran Bretagna
In Francia e Gran Bretagna era una denominazione riservata agli uomini legittimamente nobili, vale a dire nobili di estrazione a differenza di coloro che lo erano diventati per carica. In tali paesi tutti i nobili di nascita erano dunque gentiluomini, di norma dimoravano in una magione. Durante la prima rivoluzione industriale, in Gran Bretagna, i gentlemen erano intesi come la nuova nobiltà di campagna, composta da persone assunte dalla classe nobile per innovare le tecniche di agricoltura. Il termine gentleman serviva quindi per indicare una persona facente parte della categoria gentry, ossia della nobiltà di campagna inglese.[1]
Tutti i gentiluomini nascevano scudieri, anche se non erano destinati al mestiere delle armi. I due termini sono diventati a poco a poco sinonimi, nonostante chi fosse divenuto nobile potesse ottenere la qualifica di scudiero senza essere gentiluomo.
Uso moderno
Nell'uso moderno gentiluomo indica una persona dal comportamento corretto e rispettoso, avendo perduto ormai il suo antico significato nobiliare. Solitamente, oltre al modo di porsi impeccabile, da un vero gentleman ci si aspetta un particolare buon gusto nel vestire, elegante e personale ma non eccessivamente eccentrico.[2][3]
Note
^Gentry, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
^Bernhard Roetzel, Il nuovo Gentleman, traduzione di Alessandra Petrelli e Marta Moretti, collana Passioni, Gribaudo, 2018, p. 376, ISBN9788858021514.