L'ipogeo degli Acili Glabrioni si trova a Roma all'interno delle Catacombe di Santa Priscilla, sulla Via Salaria. I Glabrioni erano nel II secolo proprietari degli Horti Aciliorum, nella zona del Pincio. Il Mausoleo degli Acili Glabrioni si trova ad Alife, fuori Porta Napoli. La gens Acilia ha dato il nome alla borgata romana di Acilia, situata a metà strada tra Roma ed Ostia, lungo la Via del Mare.
I tria nomina usati dalla gens
Gli Acilii utilizzarono frequentemente il praenomen «Manius»; diffusi anche «Gaius», «Lucius», «Caeso», e «Marcus». Rami della famiglia comprendevano gli Acili Balbi, i Glabrioni, i Rufi e i Severi.
Gaio Acilio, senatore e storico, buon conoscitore della lingua greca, nel 155 a.C. fece l'interprete ai filosofi greci in visita a Roma; nel 142 a.C. (secondo Livio) pubblicò una storia di Roma in greco;
Sul Compitum Acili, un piccolo altare dedicato ai Lares Compitales ritrovato sulla Velia durante i lavori per la costruzione della via dei Fori Imperiali, è stata ritrovata un'iscrizione che si riferisce ad un membro della famiglia, che lo fece erigere nel 5 a.C.:
[Imp(eratore) Cae]sare Augusti(!) pontif(ice) max{s}(imo) trib(unicia) potest(ate) XVIII [imp(eratore) XIV L(ucio) Cor]nelio Sulla co(n)s(ulibu)s mag(istri) secun(di) vici compiti Acili [3] Licinius M(arciae) Sextiliae l(ibertus) Diogenes / L(ucius) Aelius L(uci) l(ibertus) Hilarus / M(arcus) Tillius M(arci) l(ibertus) Silo