Gennadij Vasil'evič Kolbin (in russo Геннадий Васильевич Колбин?; Nižnij Tagil, 7 maggio 1927 – Mosca, 15 gennaio 1998) è stato un politico sovietico poi russo, primo segretario del Partito Comunista del Kazakistan dal 16 dicembre 1986 al 22 giugno 1989.
Biografia
Kolbin non aveva mai operato nella Repubblica Socialista Sovietica Kazaka prima di essere posto a capo del partito comunista locale, nel 1986. Fu nominato primo segretario da Michail Gorbačëv in un tentativo di eliminare la corruzione all'interno del Partito comunista kazako, ma - da straniero in Kazakistan - non fu ben visto in quella nazione.
La sua nomina causò violente proteste nella capitale Almaty e in altre città kazake, con migliaia di protestanti feriti o uccisi. Questa rivolta è ora conosciuta come "Jeltoqsan", che in kazako significa "dicembre". È riferito nelle fonti che il dimissionario primo segretario Dinmuchamed Kunaev, era implicato nelle proteste, che videro protagonisti 60.000 manifestanti.[1] Nel giugno del 1989 Kolbin fu rimpiazzato da Nursultan Nazarbaev e fu trasferito a Mosca.
Note