È una pianta a portamento arboreo, alta sino a 8–9 m.[2] Questa caratteristica la differenzia dalle altre ginestre che hanno normalmente un portamento arbustivo. La chioma è espansa e irregolare e formata da rami giunchiformi verdi.
Le foglie, presenti da ottobre ad aprile, sono unifogliolate e lunghe 1 cm, rivestite di lanosità bianca. Cadono quando la pianta si prepara a fiorire.
I fiori sono gialli e disposti in racemi allungati.
I frutti sono dei legumi bruni e glabri, falciformi, che contengono 2-4 semi lenticolari.
Distribuzione e habitat
Si tratta di un paleoendemismo tropicale differenziatosi originariamente in Sardegna e successivamente diffusosi in Sicilia e Corsica.[2] Attualmente cresce sui versanti collinari e montani dell'Etna, nelle zone montane della Sardegna orientale e in Corsica, ove è nota una sola stazione costiera a ridosso dello stagno di Palu, nei pressi di Solenzara[1][2]. È stata introdotta, per rimboschimento, sul Vesuvio e sui monti Peloritani.
Fino alla creazione del Parco dell'Etna è stata utilizzata per ottenere carbone. È infatti possibile notare in alcune zone la crescita tipica delle piante da ceduo.
Note
^ab(EN) Genista aetnensis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 3 maggio 2023.