Fu vescovo di Volterra dal 1150 fino alla morte, avvenuta circa nel 1170-1171, quando fu massacrato in chiesa dai suoi fedeli.
Galgano era vescovo e governatore di Volterra per conto di Federico Barbarossa, vale a dire un esponente del potere temporale dei vescovi che incontrava il favore e la legittimazione politica del Sacro Romano Impero e che in quell'epoca toccò il suo culmine, fino a scontrarsi con il nascente autonomismo comunale. Galgano esercitò il suo potere in modo dispotico e questo fu anche la causa dell'inizio della rivolta contro quel potere e della sua rovina personale: Galgano fu massacrato dal popolo inferocito sulla soglia del duomo nel 1170 circa.
«millenus centenus erat sex denus et unus / annus tunc domini cum sacra facta fuit / idus octavo nec non indicto nona mense / novembre tibi casula quam celebri / villanus pisanus et archiepiscopus almus et / florentinus iulius eximus et vulterranus / galganus presul uterque hac consecra / runt religione pia tunc alexander ro / manum pontificatum et fredericus / rex erta imperium hic christi mater cele / bratur virgo maria et baptista dei di / scipulique sui andrea paulus con / fessor vel leonardus et plures alii / quos reticere placet namque alibei pleno / conscripsimus ordine cunctos / quos quadragenarius continet / et numerus quos ego martinus / quia clericus ordine primus / sum datus ecclesie / que solo cumvenie»
«Era l'anno del Signore millecentosessantuno allor'quando avvennero questi sacri eventi, l'ottavo giorno non ancora il nono del mese di novembre, il così famoso Villano Pisano e l'almo arcivescovo Giulio esimio fiorentino e Galgano di Volterra consacrarono a questa pia religione sotto il pontificato romano di Alessandro e il re Federico, vetta di governo; qui è celebrata la Vergine Maria madre di Cristo, il Battista, i discepoli del Signore, Andrea e Paolo confessore e Leonardo e molti altri...»