Rientrato a Roma fu accusato di aver perpetrato delle estorsioni in Macedonia come compenso agli scarsi bottini di guerra conquistati, per questo fu condannato a pagare una multa.
In seguito sembra abbia servito come legato nella guerra contro Giugurta in Africa. Anche qui non ebbe grandi successi e fu sconfitto più volte da Giugurta, al punto che si diffuse la voce che fosse stato corrotto dal re numida. Temendo di essere nuovamente condannato, nel 110 a.C. andò in esilio volontario in Spagna dove divenne cittadino della città di Tarraco.