Gaio Giunio Silano (in latino Gaius Iunius Silanus; 52 a.C. circa – dopo il 17 a.C.) è stato un magistrato romano, console dell'Impero romano.
Biografia
Figlio di un ignoto Gaio Giunio Silano[1], a sua volta ipotizzato come figlio del triumvir monetalis del 91 a.C. Decimo Giunio Silano[2], Gaio sembra aver fatto parte di un ramo cadetto dell'illustre famiglia dei Iunii Silani[3].
Le notizie sulla sua carriera sono assai scarse. Forse presente in senato alla stesura del senatusconsultum de Mytilenaeis del 25 a.C. (anno in cui fu console l'ipotizzato cugino Marco Giunio Silano)[4], l'unica notizia certa è il suo consolato, ricoperto per l'intero anno 17 a.C. insieme a Gaio Furnio[5][1]: in questa carica, Silano presiedette ai Ludi Saeculares[6] e fu il principale auctor di mozioni per ampliare la partecipazione alle celebrazioni e per immortalare i Ludi[7].
Molto improbabile appare un suo proconsolato in Asia ricoperto come ex-pretore prima del 17 a.C., come vorrebbe Atkinson[8], mentre Syme ipotizza che egli potesse essere il padre naturale del console del 7 d.C. Quinto Cecilio Metello Cretico Silano, adottato evidentemente nella famiglia dei Caecilii Metelli[3].
Note
- ^ a b Cassio Dione, Storia Romana, indice libro LIV.
- ^ PIR I 823 (stemma a p. 351).
- ^ a b Ronald Syme, The Augustan aristocracy, Oxford, Clarendon Press, 1986, pp. 190-191.
- ^ IG XII,2 35 = IGR IV, 33.
- ^ Fasti Colotiani (InscrIt XIII, 1, 18).
- ^ Res gestae divi Augusti, 22; Cassio Dione, Storia Romana, LIV, 18, 1; CIL VI, 32324.
- ^ Bärbel Schnegg, Die Inschriften zu den Ludi saeculares: Acta ludorum saecularium, Berlin-Boston, De Gruyter, 2020, pp. 20-23.
- ^ K. M. T. Atkinson, The Governors of the Province Asia in the Reign of Augustus, in Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte, vol. 7, n. 3, 1958, pp. 300-330.
Bibliografia
- (LA) Leiva Petersen, I 823, in Leiva Petersen (a cura di), Prosopographia Imperii Romani saec. I. II. III, IV.3, 2ª ed., Berlin, De Gruyter, 1966.