Ebbe una vita difficile: costretto a miseri impieghi non poté mai dedicarsi completamente al lavoro letterario. Cominciò a scrivere giovanissimo ma restò a lungo incerto se la sua vera vocazione fosse la letteratura o la pittura. La sua sensibilità figurativa finì con l'imporsi proprio nei romanzi, nei quali hanno una parte rilevante e assai viva le descrizioni di città, campagne, giardini del levante spagnolo.
Estraneo all'impegno morale e politico della "generazione del '98", Gabriel Mirò fu un narratore di grande forza evocativa, un prosatore raffinato e sensuale, attento al fascino della natura. I suoi romanzi più significativi esprimono il conflitto lacerante fra questa spontanea inclinazione e le forze esteriori che la limitano, dal fanatismo religioso alla crudeltà della vita pratica. Fu anche autore di racconti dallo stile impeccabile.
Opere principali
La mujer de Ojeda, 1901
Hilván de escenas, 1903
Del vivir, 1904
La novela de un amigo, Alicante, 1908
Nómada, 1908
La palma rota, 1909
El hijo santo, novella, 1909
Amores de Antón Hernando, novella
Las cerezas del cementerio
La señora, los suyos y los otros, 1912, novella
Del huerto provinciano, Barcelona, 1912, racconti
El abuelo del rey, Barcelona, 1915
Dentro del cercado, Barcelona, 1916
Figuras de la Pasión del Señor, 1916 e 1917
Libro de Sigüenza, 1917
El humo dormido, Madrid, 1919
El ángel, el molino y el caracol del faro, Madrid, 1921
Nuestro padre San Daniel, Madrid, 1921
Niño y grande, Madrid, 1922
El obispo leproso, Madrid, 1926
Años y leguas, Madrid, 1928
Epistolario, edizione di Ian R. Macdonald e Frederic Barberà, 2009