Fondatore e leader degli Skiantos e considerato il padre del rock demenziale italiano[2], uno dei suoi principali meriti è l'aver trasformato il linguaggio dei giovani del suo tempo nella poesia beffarda e aggressiva che l'ha caratterizzato. È noto come agitatore culturale per il suo anticonformismo e l'impegno rivoluzionario e irriverente nella musica e nell'arte in generale contro la retorica delle istituzioni[3]. La sua dissacrante e irresistibile ironia ha colpito anche lo stagnante intellettualismo degli anni settanta e ottanta e i comportamenti contraddittori di molti pseudo-rivoluzionari[4].
Assieme a personaggi come Andrea Pazienza, Filippo Scòzzari, Stefano Benni, Lucio Dalla, Francesco Guccini, è stato uno dei simboli del grande movimento alternativo sbocciato a Bologna negli anni settanta e ottanta che ne fece il punto di riferimento per diversi settori dell'arte[5]. È stato un artista molto influente per il suo tempo, aprendo la strada a una generazione di nuovi artisti che hanno imparato molto dal suo esempio.[3][4]
Gli Skiantos si formarono nel 1975 a Bologna, studenti del DAMS che iniziarono a suonare nella cantina di Roberto Antoni, che solo in seguito diventò noto come Freak Antoni[7] (pronuncia: [ˈfriːk anˈtɔ.ni]). Nel 1976 Freak Antoni faceva parte anche di un gruppo chiamato Demenza Precoce. Nel 1977 gli Skiantos pubblicano il loro primo lavoro, Inascoltable, uscito inizialmente su musicassetta per la Harpo's Bazaar[8]. Nel 1978 realizzano per la Cramps Records il loro secondo LP dal titolo MONO tono, considerato da Freak Antoni un disco punk, con cui si affermano grazie anche all'anticonformismo di rottura sociale tipico del movimento del Settantasette, di cui il gruppo stesso diventa ben presto uno dei portavoce[8], in particolare degli indiani metropolitani, l'ala creativa e artistica del movimento che introduce un nuovo approccio alla politica basato sul sarcasmo e la satira e si differenzia dall'ala dei militanti più arcigni.[9]
Per il contributo offerto in questo periodo, Freak Antoni e gli Skiantos verranno definiti i primi punk italiani e i fondatori del rock demenziale[1][10], basato su testi ironici e apparentemente banali dai quali emerge spesso una satira intelligente, graffiante e surreale. Il gruppo definisce il termine "demenziale" come «un cocktail di ironia, improvvisazione, poesia quasi surreale, cretinerie, paradossi e colpi di genio»[11]. Per distinguersi da altri artisti definiti demenziali, Freak Antoni dichiara: "demenziale può somigliare a surreale ma anche a banale e a non intellettuale […] il demente non capisce la differenza tra demente e demenziale"[12]. In seguito avrebbe dato nel proprio libro Badilate di cultura la seguente definizione del termine: "Tutto ciò che è assurdo e bizzarro insieme, non eroico, non retorico, non modaiolo, non istituzionale […] un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, […] provocazione con ironia d’avanspettacolo, poesia surreale soprattutto cretina".[9]
Nel 1978 il gruppo fa il suo primo concerto lontano da Bologna a Milano, nella Palazzina Liberty occupata da Dario Fo a sostegno de Il Male, l'antesignana delle riviste satiriche italiane.[9] I loro concerti sono caratterizzati da continue provocazioni - come il lancio di ortaggi tra i musicisti e il pubblico - che raggiungono il culmine il 2 aprile 1979 al Bologna Rock, quando portano in scena una cucina, un tavolo, un televisore e un frigo, si cucinano e mangiano spaghetti senza suonare nulla; alle proteste del pubblico Antoni risponde "Non capite un cazzo: questa è avanguardia, pubblico di merda"[8][13]. L'esibizione viene definita una fuga dall'immagine stereotipata del gruppo rock in cui la band cominciava a sentirsi rinchiusa ma suscita anche reazioni negative tra il pubblico. Freak Antoni a tale proposito ha commentato: "La nostra provocazione aveva toccato, a seconda dei punti di vista, il fondo e l'apice nello stesso momento"[7].
In quel periodo Freak Antoni è uno degli autori più stimolanti nell'ambito del movimento artistico-culturale post movimento del Settantasette[14], nel 1979 pubblicano l'apprezzato Kinotto, considerato da Freak Antoni un LP new wave, e in seguito presentano il brano Fagioli, tratto dall'album, alle selezioni del Festival di Sanremo 1980, scelta che provoca la fuoriuscita del cantante dal gruppo[8]. Quello stesso anno gli Skiantos pubblicano il loro primo disco senza Freak Antoni, che inizia a dedicarsi ad altri progetti e a esprimere il suo lato più squisitamente satirico e letterario[8]. Torna a esibirsi con membri degli Skiantos nel 1984, anche se il gruppo con nuovi musicisti si riforma ufficialmente nel 1987 e Antoni continuerà per molti anni ad esserne il frontman.
Cabarettista poliedrico, vestì i panni di numerosi personaggi o creato formazioni come Astro Vitelli, i Ruvidi del Liscio, i Rotolones, gli Avanzi di Balera e i Pollok[18]. Particolare importanza hanno Beppe Starnazza e i Vortici, gruppo da lui formato nel 1981 che ripropose con un moderno arrangiamento brani comici e surreali degli anni venti, trenta e quaranta, tra cui alcuni successi di Fred Buscaglione ed Ettore Petrolini[2]. Fu anche autore di numerosi libri, a partire dalla sua tesi di laurea al DAMS intitolata Il Viaggio dei Cuori Solitari: temi fantastici sulle canzoni dei Beatles, poi edita da Il Formichiere di Milano[19]. Nel 1986 scrive per gli Stadio la rockeggiante Incubo assoluto. Pubblicò quattro libri con Feltrinelli, un volume con Sperling & Kupfer e uno con Pendragon.
Il 14 ottobre 1994 al Killer Plastic presentò il primo romanzo di Gino Armuzzi “Sognavo di essere Bukowski”, edito da Comix Sperling.
È stato anche attore in diversi film underground con lo pseudonimo di "Tony Garbato", mentre come "Roberto Freak Antoni" recitò in Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996) diretto da Enza Negroni, Cavedagne (2003) di Bernardo Bolognesi e Francesco Merini e Paz! (2002) diretto da Renato De Maria[20]. La sua partecipazione a quest'ultimo è legata alla sua amicizia con Andrea Pazienza, che lo ha anche fatto comparire in alcune sue storie a fumetti. Nel 2001 partecipa a Canto di spine - versi italiani del Novecento in forma canzone del gruppo genovese Altera (con i quali inizia a collaborare nel marzo 1997), antologia cantata della poesia italiana co-prodotta con Franz Di Cioccio (Fermenti Vivi/S4), cantando i versi di Poetica(2) di Raffaele Crovi.[21][22] Nel 2001, in collaborazione con gli ultras del Bologna Football Club 1909 pubblica il singolo Fede Rossoblu.
Nel 2002 canta Canzone per gli artisti nell'album 1977/2003 del progetto Punx Crew, e collabora con alcuni gruppi bolognesi, come Gli Atroci nell'album omonimo, e i Criopalmos per Bifidus, singolo allegato alla rivista a fumetti Odrillo. Apprezzato nel film-documentario Siamo fatti così di Abi-Elisabeth Armand, Polivisioni (2004); nell'ottobre dello stesso anno pubblica insieme alla pianista Alessandra Mostacci, specializzata in repertorio contemporaneo, il CD IroniKontemporaneo composto da sedici brani inediti di compositori di musica contemporanea accompagnati dai versi demenziali e surreali di Antoni[23]. Nel 2007 uscirà IroniKontemporaneo Due[24].
Nel novembre 2006 si esibisce con Johnson Righeira al Covo Club di Bologna in occasione del lancio della graphic novel tratta dal romanzo Bastogne di Enrico Brizzi, apparso dieci anni prima e nel quale figura come personaggio sotto l’identità alternativa di Beppe Starnazza; è l’inizio di una collaborazione che porterà Freak e il concittadino scrittore a condividere il palco[25] e lo studio di registrazione[26], nonché alla partecipazione dello stesso Freak alla colonna sonora del documentario di viaggio di Brizzi Italica150[27].
Dal 1º novembre 2007 a Lucca Comics, su idea di Antoni e Stefano Ianne, viene lanciato il fumetto Freak ispirato alla vita di Antoni.
Dal 2007 conduce la trasmissione mattutina Pane Burro e Rock'n'Roll su Radio RockFM. All'interno del programma si occupa de l'Almanacco del Giorno che Fu, del Test attitudinale per la patente da vero rocker, di varie rubriche di utilità come Il Ritardatario Ritardato, le cure de La casa di cura Eleonora Duse, della Storia del Rock demenziale italiano. Nel 2008 collabora con la band torinese Banda Elastica Pellizza per l'album La parola che consola. A dicembre dello stesso anno è presente alla mostra di tavole originali I maledetti del rock italiano a Città di Castello; oltre ad essere ritratto nella carrellata dei "maledetti", scrive anche un saggio nel catalogo, dedicato ai rapporti tra rock e fumetto. Nel 2009 fa una breve apparizione nello spettacolo SensoZero (organizzato all'Auditorium di Roma dal programma radiofonico 610 di Radio2 RAI, con gag e scene di comicità fredda, surreale e originale).
Dal 1º novembre 2007 viene presentato a Lucca ComicsFreak, edito con pubblicazione bimestrale. Il fumetto racconta le avventure del personaggio Freak, trasposizione del reale Roberto Antoni, ideatore del fumetto insieme al compositore Stefano Ianne, con il quale instaura un forte rapporto di amicizia.
Nel 2010 viene premiato con la Targa alla Carriera nella prima edizione della manifestazione Musica da Bere[28]. A fine estate del 2010 forma con la compagna Alessandra Mostacci e l'ex batterista degli Skiantos Roberto "Granito" Morsiani la Freak Antoni Band, un ambizioso progetto che mette in secondo piano la satira e cerca di coniugare letteratura e musica classica con hard rock e heavy metal[29]. Nel novembre dello stesso anno gli viene assegnato il "Premio Tenco" per aver innovato il linguaggio e la scena rock italiana[30].
Nel 2011 esce il CD Dinamismi plastici con 10 brani inediti della Freak Antoni Band completata da Max Cottafavi e Ricky Portera alla chitarra, Elisa Minari al basso, Sofia Buconi e Stefano Banchelli ai cori e Fabio Galliani alle ocarine di Budrio[29]. Ancora nel 2011 partecipa all'album di Enrico Brizzi e Yuguerra La vita quotidiana in Italia (Irma Records), reinterpretando insieme a Steno dei Nabat il pezzo del 1979 Non salutare chi non ti ama[31]. Tra il 2011 e il 2012 collabora con la band Barresi Project e dall'ottobre 2011 con il gruppo Ossi Duri[32].
L'abbandono degli Skiantos e la carriera solista
Il 12 aprile 2012, dopo 35 anni di collaborazione con gli Skiantos, Freak Antoni annuncia di lasciare il gruppo per intraprendere la carriera da solista. Continua anche il progetto Freak Antoni Band, in cui si uniscono Mattia Corso e Lele Carboni ai cori e Alberto Pavesi alla batteria, con una serie di concerti in centro-nord Italia tra il 2011 e il 2013.[33]. Nel 2012 collabora con J-Ax in una riedizione del proprio brano I gelati sono buoni contenuto nell'album live del cantautore milanese Meglio Live. Il 2013 è l'anno dell'esibizione alla più completa mostra dedicata ad Andrea Pazienza, "Paz Art"[34], in cui assieme alla Mostacci al pianoforte, si esibisce tra le tavole del grande disegnatore, scomparso nel 1988.
Nello stesso anno, presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna, esce Biografreak[35], documentario del regista Emanuele Angiuli che racconta la vita e la storia di Roberto "Freak" Antoni, fondatore-cantante-autore degli Skiantos e del rock demenziale, dalle molteplici personalità; dal bambino "ragazzo da cortile", all'adolescente irrequieto innamorato della musica e dei Beatles, al giovane poeta sperimentale e ribelle fino all'uomo sempre pronto a ricominciare una storia e una vita diversa. Una biografia quasi collettiva, in cui la storia di Freak Antoni è quella degli altri bolognesi che frequentavano il DAMS nei suoi stessi anni. L'ultimo progetto musicale è la Freak Flag Band, nata a settembre del 2013, formata da Alessandra Mostacci al pianoforte, Francesco Caporaletti al basso, Marco Casoni alla chitarra, Luca Ventura alla batteria, Fabio Verdini alle tastiere e Daniele (Lele) Carboni ai cori.
A 54 anni gli viene diagnosticato un tumore all'intestino. Fiaccato dalla malattia, nell'ultimo periodo si accosta al pensiero di Osho, del quale apprezza l'atteggiamento di distacco rispetto alla morte, citandolo durante i propri spettacoli[14]. Il 2 dicembre 2013 registra le parti di voce per il brano Par-lamento (Altera feat. "Freak" Antoni). La canzone contiene anche la citazione SkiantosCosa pretendi da un paese che ha la forma di una scarpa, e sarà l'ultima da lui registrata, pubblicata come singolo speciale in vinile il 19 aprile 2014 per la settima edizione del Record Store Day.[36][37] Tiene il suo ultimo concerto il 29 dicembre 2013 con la Freak Flag Band all’American Soul di Offida, in provincia di Ascoli Piceno[14]. Muore a 59 anni, la mattina del 12 febbraio 2014, per l'aggravamento della malattia[38][39].
Tributi
Alla sua morte molti furono i tributi alla sua arte da parte di importanti personaggi della cultura italiana.
Lo scrittore Stefano Benni lo ricordò come un innovatore della poesia e un mite e beffardo rivoluzionario.[3]
L'intellettuale Tommaso Labranca scrisse che il contributo di Freak Antoni all'abbattimento delle barriere esistenti tra le classi sociali fu superiore a quello di Umberto Eco.[4]
Lo scrittore Jacopo Fo ne sottolineò il genio e il disinteressato impegno nella politica e nel sociale, definendolo inoltre "un artista che ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana"[40].
Il fondatore di FrigidaireVincenzo Sparagna, con cui Freak Antoni aveva collaborato, scrisse che era un genio irripetibile[17].
Vasco Rossi lo definì un genio del rock italiano[41], malgrado le dure critiche che Freak Antoni gli aveva riservato[42].
Nel novembre 2014 gli Altera organizzarono un concerto a Genova, in piazza della Giuggiola, luogo amato da Freak Antoni che vi tenne un recital dalla finestra di un palazzo nel settembre 2008 (un'immagine dello spettacolo è stata utilizzata come copertina del loro disco I love Freak a lui dedicato). L'evento aveva lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sullo sprofondamento della piazza e ricordare l'artista bolognese[45][46].
Nel 2016 fu pubblicato postumo il cd Freak-Out (CNI-Look Studio), prodotto da Fabrizio Federighi, che contiene 10 brani, tra cui alcuni scritti con la Mostacci, Una brava ragazza di Luigi Tenco e alcuni vecchi successi degli Skiantos.
Nel maggio 2018 viene pubblicato L'irracontable Freak Antoni, libro a fumetti in cui l'autore Cisco Sardano racconta frasi, battute e momenti della vita di Freak Antoni[47].
Il 12 giugno 2018, il sindaco di Bologna inaugurò in città, nel Parco del Cavaticcio, un monumento dedicato alla memoria di Freak Antoni che lo raffigura mentre sbuca da un water che è legato a un razzo diretto in cielo. Nel corso della cerimonia il sindaco dichiarò: "Ricordiamo Freak per tutto quello che ha dato a noi e a questa città. Qui ci sono molti testimoni come me di una vita spesa a schivare la fresa (una vita spesa a schivare la fresa era una frase con cui Freak Antoni spesso parlava di sé), ma nello stesso tempo ci sono anche tante persone che vogliono che questa città continui ad essere così..."[48][49]. Il monumento, in marmo bianco di Carrara, è stato ideato e realizzato dagli scultori Daniele Rossi, Corrado Marchese e Violeta Palomo, all'inaugurazione presenziarono numerosi artisti come Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale, Omar Pedrini e i famigliari di Freak: la madre e la figlia Margherita.
Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti (seguirà il dibattito), Milano, Feltrinelli, 1991. ISBN 88-07-81183-9.
Vademecum x giovani artisti, Milano, Feltrinelli, 1993. ISBN 88-07-81261-4.
6 e non più di 6. Come fare un tema decente e rimediare un voto sufficiente. Manuale di sopravvivenza scolastica ad uso degli studenti deboli in italiano, Ozzano Emilia, Panini, 1993. ISBN 88-7686-225-0.
Per sopravvivere alla tossicodipendenza. Manuale di prevenzione, Milano, Feltrinelli, 1994. ISBN 88-07-81275-4.
Sarà uno Skianto(s) che vi seppellirà, s.l., Ad ovest di Paperino, 1999.
Mia figlia vuole sposare uno dei Lùnapop (non importa quale). Indagine su di un gruppo al di sotto di ogni sospetto, Roma, Arcana, 2001. ISBN 88-7966-244-9.
Non c'è gusto in Italia ad essere dementi (ma noi continuiamo a provarci lo stesso), Bologna, Pendragon, 2005. ISBN 88-8342-363-1.
(con Stefano Ianne, fumettista Marco Galli), Non c'è pace per i pazzi. Freak. Vol. 4, collana Freak (fumetto), Mimesis, 2009, ISBN9788884838599.
(con Stefano Ianne, fumettisti Lorenzo Bentivogli e Paolo Orsini), Cosa si annida nelle fogne. Freak vol.5, collana Freak (fumetto), Mimesis, 2011, ISBN8857501205.
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^ Claudio Cumani, L'Eco del Dams: formidabili quei creativi, in Il Giorno, 15 marzo 2021, p. 19.
^ab Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, Milano, Shake edizioni, 2009, ISBN978-88-88865-89-8.
^abcde Gianluca Testani (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Arcana Editrice, 2006, p. 74.
^L'Italia dopo 150 anni, su Libri sulla storia degli sport e dei suoi miti - Gazzetta dello Sport. URL consultato il 31 ottobre 2023.
^Edizione 2010, su musicadabere.it. URL consultato il 23 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2018).
^abFreak Antoni Band a La Luna Nel Pozzo, su radiocittadelcapo.it, 2 aprile 2011. URL consultato il 22 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2018).
Christian Brogi & Stella Cappellini, Intervista a Freak Antoni degli Skiantos, ltmd.it, giugno 2010. URL consultato il 21 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2010).