«Solo la pena necessaria è giusta. La pena è per noi un mezzo per raggiungere uno scopo. L'idea dello scopo postula però l'adattamento del mezzo al fine e la massima parsimonia nella sua applicazione. Questa esigenza ha particolare valore per quanto concerne la pena, essendo essa infatti un'arma a doppio taglio: tutela dei beni giuridici attuata attraverso la lesione degli stessi.»
(Franz von Liszt, La teoria dello scopo nel diritto penale, Milano, 1962, pag. 46)
Esperto penalista e filosofo del diritto, fu eletto al Reichstag. Cugino del più celebre compositoreFranz Liszt, insegnò nelle università di Gießen, Halle, Marburgo e alfine Berlino (1899).[1] Nella concezione di Liszt il crimine va osservato come fenomeno puramente sociale (scuola sociologica), e da qui deriva il concetto di prevenzione sociale: il reo deve essere sottoposto ad un'acuta difesa sociale in modo da eliminare ogni manifestazione criminosa. Fondatore di varie riviste, diresse dal 1888 un Istituto di Criminologia.
Opere
The German Reich Criminal Law, Berlin, 1881
The Purpose of Thought in Criminal Law, Berlin 1882/83
The Essence of the International Association of States and the International Prize Court, in: Festschrift for law faculty of Berlin, Otto von Gierke doctorate 21st Anniversary August 1910, Vol. 3, Wroclaw 1910 (ND Frankfurt 1969), p. 21 ff
An Association of Central European States as the Next Target of German Foreign Policy, Leipzig, 1914
Nibelungen, in: Österreichische Rundschau 42 (1915), p. 87 ff
The Reconstruction of International Law, Pennsylvania Law Review 64 (1916), p. 765 ff
Association of States for the International Community. A contribution to the reorientation of the States policy and International Law, Munich and Berlin, 1917
Violence or Peace League. An Exhortation in the Last Hour, in: NZZ No. 1428 v. 27 October 1918, p. 1
Textbook of German Criminal Law, 22nd edition, Berlin, 1919
Note
^ Duru, Boris, Gießener Erneuerung des Strafrechts – Reinhard Frank und der Schuldbegriff, in ZJS 2012, 736.