Francesco Sacco (Santa Croce di Magliano, 20 settembre 1877 – Montecatini Terme, 17 agosto 1958) è stato un generale e politico italiano.
Biografia
Generale di divisione a riposo, combattente nella guerra di Abissinia, nella guerra italo-turca e nella prima guerra mondiale, aderisce al fascismo nel 1921 e prende parte alla marcia su Roma come comandante di colonna.
Luogotenente generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, di cui fu capo di stato maggiore[1], fu colui che giustificò la sottrazione alla polizia giudiziaria del bagaglio sequestrato ad Amerigo Dumini, al momento dell'arresto, da parte del capo della polizia, generale Emilio De Bono[2]: questi nella sua lettera-testamento, scritta subito dopo l'estromissione dalla guida della polizia, qualificò Sacco e Italo Balbo come "fedelissimi (...) coi quali non ebbi mai segreti"[3].
Fu nominato senatore del Regno quattro mesi prima della caduta del fascismo.
Onorificenze
Note
- ^ ASSR, Ufficio dell'Alta corte di giustizia e degli studi legislativi, 1.2.257.2.5 Verbale della testimonianza del generale Giuseppe Cortese (10 febbraio 1925), p. 6.
- ^ Archivio di Stato di Roma, Corte d'assise speciale, Procedimento penale contro Amerigo Dumini e altri per l'omicidio dell'on. Giacomo Matteotti (secondo processo), num. 75, Esame dei testimoni (volume 79), 1945 - 1947, num. 7, Esame testimoniale di Michele Iantaffi ispettore di pubblica sicurezza in merito al fermo di Dumini, 1945 gen. 23, f. 11 verso.
- ^ Archivio di Stato di Roma, Corte di assise speciale di Roma. Fascicolo 14 del 1944. Procedimento penale contro Mussolini e altri, Nuova istruzione. Fascicolo primo - atti vari (volume 76), Lettera di Emilio De Bono inviata al suo amico generale Francesco Sacco trasmessa in duplice copia dall'Alto commissario aggiunto al procuratore di Roma.
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