Di antica e nobile famiglia modenese, dopo la laurea intraprese la carriera di docente insegnando nelle università di Pisa, Padova e, dal 1899, a Bologna, dove fu professore di filologia indoeuropea e direttore del gabinetto di glottologia, nonché professore di legislazione scolastica per i normalisti nel corso di perfezionamento e nella scuola di magistero. Si dedicò con particolare impegno alla glottologia, con pubblicazioni scientifiche sulla lingua sanscrita, la letteratura indoeuropea e i dialetti italiani. Sempre a Bologna, inaugurò nel 1907 il Museo indiano, con sede nel Palazzo dell'Archiginnasio, che rimase aperto al pubblico fino al 1935[1]. Creato a partire dalle collezioni personali di Pullè, raccolte durante i suoi viaggi in Asia, il Museo raccolse anche materiali di altri donatori[2].
Fervente patriota di ideali risorgimentali, a soli sedici anni prese parte da volontario alla Terza guerra d'indipendenza, arruolato nelle file garibaldine, a 65, da soldato semplice, combatté nella prima guerra mondiale sul Podgora e sul Carso, dove venne anche ferito e decorato con due medaglie al valore.
L’esperienza della guerra lo indusse ad aderire al fascismo, sicché già nel 1917 Pullé fu tra i fondatori del fascio parlamentare di difesa nazionale.
Pullè era un massone. Non si sa dove e quando sia stato iniziato, ma il 5 agosto 1896 fu affiliato Maestro massone nella Loggia Carlo Darwin di Pisa[3]. Il 29 maggio 1911, in una lettera, il Gran maestro del Grande Oriente d'ItaliaEttore Ferrari si congratulò con lui per essersi ispirato ai più alti ideali massonici[4].
^ Luca Villa, Ricordo del museo di etnografia indiana di Bologna nel centenario della sua nascita (1907-2007), in Atti e memoria della Deputazione di storia patria per le province di Romagna, vol. 58, 2007, pp. 417-435.
^Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 229.
^Elisabetta Cicciola, Ettore Ferrari Gran Maestro e artista fra Risorgimento e Antifascismo. Un viaggio nelle carte del Grande Oriente d'Italia, Mimesis, Milano, 2021, p. 293.