Francesco Antonio Avelloni, detto il Poetino (Venezia, 3 febbraio 1756 – Roma, 4 novembre 1837), è stato un commediografo e attore teatrale italiano.
Nacque dal conte Casimiro Avelloni e dalla moglie Angiola Olivati; sebbene aristocratica, la sua famiglia era di modeste condizioni economiche. In gioventù studiò in un collegio dei Gesuiti. Esordì come commediografo a Napoli: durante il viaggio verso la città partenopea era stato derubato di tutti i suoi averi e l'attività teatrale venne intesa inizialmente come una decorosa, fonte di mezzi di sussistenza. La prima commedia, Giulio Villenwelt Assassino (1783) ebbe un buon successo. Francesco Antonio Avelloni fu un poeta drammatico e un autore teatrale molto popolare ai suoi tempi[1]. Capocomico, fu un autore molto prolifico: si calcola abbia scritto oltre 600 fra commedie in prosa e tragedie in versi, 200 delle quali furono stampate. Scrisse inoltre numerose commedie per conto di altri autori quali, per es., Francesco di Sangro. Imitatore del Goldoni, e secondo Sismondi del Beaumarchais[2], le sue commedie ebbero successo per i continui colpi di scena e le scene ad effetto nell'ambito del genere lacrimevole.
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