Il forte di Brean Down fu uno dei cosiddetti "forti di Palmerston", ovvero uno dei forti costieri fatti erigere tra il 1859 e il 1865 dal primo ministro Palmerston a scopo preventivo per difendersi da ipotetiche invasioni francesi.[1][2][3] Furono i più grandi e più costosi forti mai eretti in Gran Bretagna in tempo di pace.[1]
Per realizzare il forte di Brean Down, vennero requisiti nel 1864 quattro acri del promontorio di Brean Down.[1] La costruzione del forte terminò sette anni dopo.[1]
Il forte ospitava 50 ufficiali d'artiglieria ed era armato da sette cannoni da sette pollici.[1]
Il forte di Brean Down, come la maggior parte dei forti di Palmerston, non venne mai utilizzato in azioni di guerra.[1]
Un evento degno di nota si verificò tuttavia alle 4:50 del mattino del 4 giugno 1900, quando esplosero 5.000 libbre di polvere da sparo conservate in un magazzino[1][3]: l'esplosione venne probabilmente provocata da un militare, Gunner Haines, unica vittima dell'evento, che avrebbe sfogato la propria ira dopo essere stato ripreso per un suo ritardo[1] o che, secondo la versionem più attendibile, si sarebbe voluto suicidare.[1][3] Haines venne ritrovato decapitato qualche metro più avanti[3] e fu riconosciuto solo grazie a un anello[3]; nell'esplosione rimase gravemente ferito anche un collega di Haines.[3]
In seguito, il forte venne dismesso e utilizzato per vari scopi, anche ricreativi[1], prima di essere riutilizzato come deposito per l'artiglieria durante la seconda guerra mondiale.[1][2][4][5] Il forte fu poi utilizzato per testare armi sperimentali.[1]
A fine giugno del 2002, il sito venne riaperto dopo un'opera di ristrutturazione costata 431.000 sterline.[6]