Forcella, anche denominata Forcella del Contado o Forcella dell'Aquila,[1] è stata una località situata in Abruzzo, al confine tra i territori di Cagnano Amiterno e Preturo, oggi corrispondente alle frazioni aquilane di Casaline, Menzano e Santi. Nel XIII secolo è stato uno dei castelli che hanno partecipato alla fondazione dell'Aquila.
Geografia
Territorio
Il castello di Forcella era situato al valico tra la conca aquilana e l'altopiano di Cascina, in posizione baricentrica tra i centri di Cagnano Amiterno, Preturo e Scoppito, ad un'altitudine di circa 849 metri s.l.m.[2] Il toponimo deriva dal latino «furca», inteso come «valico» o più probabilmente «biforcazione», individuando così la diramazione della valle che si sviluppa in corrispondenza di Santi.[2]
Ad oggi, con Forcella si intende una località sparsa comprendente le frazioni aquilane di Casaline, Menzano e la già citata Santi, conosciuta anticamente con il nome di Villa San Donato.[2]
Storia
Le notizie su Forcella sono assai scarne; le prime documentazioni risalgono al XII secolo quando è testimoniata la presenza di un castrum denominato Forcellam.[2] Nel 1145 il borgo, con il nome di Forcella d'Amiterno, risulta tra i possedimenti del barone Tommaso di Preturo, unitamente al vicino castello di Cascina;[1] a quella data, secondo lo storico Anton Ludovico Antinori, la popolazione di ciascuno dei due villaggi era di circa settantadue famiglie.
Originariamente Forcella era suddivisa in numerose ville: Casaline, Calende, Grotti, Foce, Menzano, Santa Maria del Cantiero e Villa San Donato. Disponeva inoltre di due fortificazioni: una a nord, il castello di Cesura, con vista dominante sull'alta valle dell'Aterno, ed una a sud, verso la piana di Preturo.[1]
Nel XIII secolo partecipò — in maniera autonoma rispetto ai già citati castelli di Cascina e Preturo[1] — alla fondazione dell'Aquila, ricevendo nel 1294, un locale nel quarto di San Pietro dove edificò la chiesa di Santa Margherita.[3] Da questo momento è chiamata anche Forcella dell'Aquila o Forcella del Contado per distinguerla dall'omonimo paese della provincia di Teramo.[1] In questo periodo divenne inoltre feudo della famiglia Antonelli, di origine umbra.[4]
Nei secoli successivi, quindi, Forcella esistette sia intra moenia sia come Universitas fuori le mura. In questo senso, furono spesso accese le questioni riguardanti i suoi confini con i vicini castelli: quella con Preturo venne risolta solamente nel 1350, mentre quelle con Cagnano Amiterno e Scoppito si prolungarono fino anche al XIX secolo.[1]
Con l'unità d'Italia, le ville sopravvissute di Forcella — Casaline, Menzano e Villa San Donato, quest'ultima nota in tempi recenti con il nome di Santi — vennero ricomprese nel comune di Preturo e, a partire dal 1927, in quello dell'Aquila.
Note
- ^ a b c d e f Federico Roggero, Storia demaniale della città dell'Aquila (PDF), in Historia et ius, settembre 2016. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ a b c d Antonio Sciarretta, Forcella (Preturo - L'Aquila), su digilander.libero.it. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Il Disegno della città e le sue trasformazioni (PDF), su ing.univaq.it. URL consultato il 30 giugno 2015.
- ^ Silvia Mantini, L'Aquila spagnola, Roma, Aracne, 2008, p. 167.
Bibliografia
- Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.