Dopo aver usurpato il potere, Magno Massimo tentò inutilmente di essere riconosciuto dai legittimi imperatori, Valentiniano II e Teodosio I. A questo punto, proclamò Augusto il figlio Vittore. I due vennero infine riconosciuti da Teodosio nel 384. Ma si trattava solo di una tregua temporanea: nel 387, Massimo attaccò l'Italia, che era in mano a Valentiniano II. Vittore fu lasciato dal padre a Treviri. Massimo sconfisse Valentiniano, ma venne battuto e ucciso nel 388 ad Aquileia da Teodosio, che poi inviò a Treviri il magister peditumArbogaste, che uccise Vittore.