Alla fine della seconda guerra mondiale alla Fiat si cercò di riprendere le attività nel settore aeronautico. Nei magazzini erano rimasti ancora un buon numero di G.55 in fase di realizzazione e molte parti che avrebbero dovuto assicurarne la manutenzione. Con questo materiale il G.55 venne rimesso in produzione non più come caccia ma come aereo da addestramento ottenendo degli ordini da parte della appena ricostituita Aeronautica Militare e dall'Argentina. Il buon successo dell'ordine venne seguito da ulteriori richieste che però non potevano essere più soddisfatte a causa dell'esaurimento delle scorte di motori Daimler-Benz DB 605 dei quali era dotato.
Grazie ad una serie di valutazioni comparative ottenute in base all'installazione di diversi motori sulla cellula dell'unico G.56 sopravvissuto, si ritenne che il motore più adatto ad offrire una conversione che riunisse semplicità costruttiva e convenienza economica fosse il britannicoRolls-Royce Merlin, per cui l'ingegner Gabrielli, progettista dell'originario G.55 da cui ha inizio la serie, modificò il G.55 in funzione dell'ottimizzazione del Merlin, della possibilità di trasformarlo in biposto e di aggiornarlo con le ultime specifiche tecnologiche.
Il nuovo modello prodotto venne denominato Fiat G.59, disponibile dai primi mesi del 1948[2].
Impiego operativo
Il G.59 fu introdotto nei reparti da addestramento dell'Aeronautica Militare nel 1950, inizialmente come dotazione della scuola di volo di Lecce, sia nella versione monoposto, la G.59-1A, che nella biposto G.59-1B[3], ben presto soprannominato dal personale "Mustang all'italiana" per la sua somiglianza con lo statunitenseNorth American P-51 Mustang con cui condivideva la motorizzazione e rimanendo in servizio fino al 1957[4].
Versioni
G.59-1
G.59-1A - versione monoposto
G.59-1B - versione biposto
G.59-2B - versione da esportazione, prodotta in 31 esemplari, completamente di nuova costruzione a causa dell'esaurimento delle parti precedentemente realizzate per il G.55
G.59-2A - versione monoposto, prodotta in 26 esemplari destinati alla forza aerea siriana[2] più uno valutato dalla forza aerea argentina alla quale non seguì alcuna commessa
G.59-2B - versione biposto, prodotta in 4 esemplari destinati alla forza aerea siriana[2]
G.59-4B - versione di serie, dotata di un tettuccio a bolla per consentire una migliore visibilità, impiegata come addestratore nella Aeronautica Militare[2]
G.59-4A - versione monoposto, prodotta in 20 esemplari
G.59-4B - versione biposto, prodotta in 10 esemplari