La linea venne aperta al traffico il 25 novembre 1890 con trazione a vapore[2]; venne costruita ed esercita dalla Companhia Nacional de Caminhos de Ferro costruttrice anche della ferrovia del Tua. Erano in progetto un'estensione della linea fino a Coimbra e da Viseu fino a collegarsi alla linea del Tua ma non vennero realizzati.
Nel 1972 la linea fu esclusa dal servizio merci e il 25 settembre 1988 anche da quello passeggeri. Venne definitivamente chiusa nel 1990[3].
Nel 2007 il percorso dismesso tra Viseu e Figueiró venne riutilizzato per realizzare una ciclovia turistica estesa fino a Vildemoinhos. Il progetto venne realizzato dai municipi serviti dalla linea: Viseu, Tondela e Santa Comba Dão. Venne denominato ecopista do Dão, comportò il restauro delle stazioni e delle infrastrutture della linea e venne totalmente illuminato. La ciclovia del Dão fu inaugurata il 2 luglio 2011[4].
La fabbrica belga Societé Internationale de Braine-le-Comte fornì 4 bagagliai e 20 carrozze, una salone, 2 di prima classe, 6 di seconda classe, 8 di terza classe e 3 miste prima/seconda classe. La dotazione di 40 carri merci venne fornita dalla La Brugeoise et Nivelles[5].
Negli anni cinquanta furono acquistate alcune automotrici costruite dalla Allan di Rotterdam della serie 9300[6].
^abHá 50 anos (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 42, n. 1271, 1º dicembre 1940, pp. 790. URL consultato l'11 novembre 2015.
^ Jaime Amaro, Automotoras Allan de Via Estreita - Meio Século de Existência, in O Foguete, vol. 4, n. 13, Entroncamento, Associação de Amigos do Museu Nacional Ferroviário, 2005, pp. 8-10, ISSN 124550 (WC · ACNP).
Bibliografia
António Rafael Amaro, Jorge Adolfo Marques, Viseu, Roteiros Republicanos, Matosinhos, Quidnovi - Edição e Conteúdos, S. A., 2010, p. 127, ISBN 978-989-554-738-8.
João Martins; Madalena Brion; Miguel Sousa, et al, O Caminho de Ferro Revisitado, O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.
Francisco Reis; Rosa Gomes, Gilberto Gomes, et al, Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, CP-Comboios de Portugal e Público-Comunicação Social S. A., 2006, p. 238, ISBN 989-619-078-X.