Ferrovia Eglisau-Neuhausen

Eglisau-Neuhausen
Stati attraversatiSvizzera (bandiera) Svizzera
Germania (bandiera) Germania
InizioEglisau
FineNeuhausen am Rheinfall
Attivazione1897
GestoreFFS
Precedenti gestoriNOB (1897-1901)
Lunghezza17,91 km
Scartamento1 435 mm
Elettrificazione15000 V CA 16,7 Hz
Ferrovie

La ferrovia Eglisau-Neuhausen è una linea ferroviaria a scartamento normale tra Svizzera e Germania.

Storia

La ferrovia nacque per accorciare la distanza tra Sciaffusa e Zurigo, rispetto al preesistente collegamento via Winterthur. Poiché la via più diretta passava per i comuni tedeschi di Jestetten e Lottstetten, nel 1875 venne firmato un trattato tra Svizzera e Granducato di Baden per la costruzione della linea[1].

Dopo due anni di lavori e 6,3 milioni di franchi spesi per la costruzione la linea aprì il 1º giugno 1897[2], relegando la preesistente Rheinfallbahn ad un ambito locale. A gestire la linea era la Schweizerische Nordostbahn (NOB).

La NOB venne nazionalizzata il 1º gennaio 1902: le sue linee entrarono a far parte delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS)[3].

La linea fu elettrificata il 15 dicembre 1928, insieme alle tratte Zurigo Oerlikon-Bülach e Bülach-Eglisau[4].

Nel 2009 il Consiglio federale approvò la costruzione del primo raddoppio della linea, sulla tratta tra Hüntwagen-Wil e Rafz[5], a seguito di una legge federale del 2005 relativa al raccordo tra la rete ferroviaria elvetica ed il resto delle ferrovie europee ad alta velocità[6]; i lavori si conclusero nel 2010; con il cambio d'orario del 9 dicembre 2012 entrò in servizio il raddopppio della tratta Jestetten Süd-Fischerhölzli, permettendo il transito di un convoglio ogni mezz'ora tra Zurigo e Sciaffusa[7].

Caratteristiche

La linea, a scartamento normale, è lunga 17,91 km, è elettrificata a corrente alternata monofase con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; la pendenza massima è del 10 per mille, il raggio minimo di curva 280 metri. È a doppio binario tra Hüntwangen-Wil e Rafz e tra Jestetten Süd e Fischerhölzli[8].

Percorso

Percorso
Continuation backward
linea FFS per Winterthur
Station on track
22,25 Eglisau
Unknown route-map component "ABZgl" Unknown route-map component "CONTfq"
linea FFS per Koblenz
Small bridge over water
fiume Reno (440 m)
Station on track
23,60 Hüntwangen-Wil
Station on track
27,04 Rafz
Restricted border on track
29,3 confine Svizzera-Germania
Station on track
30,16 Lottstetten
Non-passenger station/depot on track
32,40 Jestetten Süd
Station on track
34,33 Jestetten
Unknown route-map component "eBHF"
36,42 Altenburg-Rheinau († 2010)
Restricted border on track
37,5 confine Svizzera-Germania
Non-passenger station/depot on track
37,73 Fischerhölzli
Enter and exit tunnel
Fischerhölzlitunnel (112 m)
Unknown route-map component "STRo"
Schweizerhof II (84 m)
Unknown route-map component "STRo"
Schweizerhof I (82 m)
Stop on track
39,0 Neuhausen Rheinfall (* 2015)
Enter and exit tunnel
Neuhausen (144 m)
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZg+r"
linea FFS per Winterthur
Station on track
40,13 Neuhausen
Continuation forward
linea FFS per Sciaffusa
Un convoglio sul ponte sul Reno di Eglisau

La linea parte dalla stazione di Eglisau, sulla ferrovia Winterthur-Bülach-Koblenz. Viene quindi attraversato il Reno su un viadotto lungo 457 metri realizzato in muratura con sezione centrale in ferro[9][10].

Passata Rafz la ferrovia attraversa il confine tra la Germania e la Svizzera: in territorio tedesco si trovano le stazioni di Lottstetten e Jestetten. Fino al 2010 esisteva anche la fermata di Altenburg-Rheinau, soppressa per la scarsa frequentazione e per il progetto di raddoppio della linea[11]. Secondo una convenzione tra Svizzera e Germania siglata nel 1936 i viaggiatori che attraversano il territorio tedesco senza fermarsi o senza interrompere il loro viaggio non sono soggetti a controlli doganali[12].

Rientrata in Svizzera la linea costeggia il Reno, effettuando (da dicembre 2015[13]) una fermata nei pressi delle cascate del Reno prima di giungere alla stazione di Neuhausen, sulla ferrovia Winterthur-Sciaffusa.

Note

  1. ^ Trattato tra la Svizzera e il Granducato di Baden per la congiunzione delle rispettive ferrovie presso Sciaffusa e presso Stühlingen, in Raccolta sistematica del diritto federale, Berna, Centro delle pubblicazioni ufficiali, 7 ottobre 1985.
  2. ^ Weissenbach, op. cit., p. 60
  3. ^ Hans-Peter Bärtschi, Ferrovia del Nord-Est, in Dizionario storico della Svizzera, 30 novembre 2011. URL consultato il 22 giugno 2021.
  4. ^ (FR) Voie et usines électriques, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux pour l'exercice de 1928, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 22.
  5. ^ Via libera del Consiglio federale al raddoppio di binario Hüntwangen–Rafz, su admin.ch. URL consultato il 12 luglio 2021.
  6. ^ Legge federale sul raccordo della Svizzera orientale e della Svizzera occidentale alla rete ferroviaria europea ad alta velocità (Legge sul raccordo RAV, LRAV), in Raccolta ufficiale delle leggi federali, Berna, Centro delle pubblicazioni ufficiali, 30 agosto 2005.
  7. ^ (DE) Schaffhausen – Zürich: Fernverkehr neu im Halbstundentakt., su company.sbb.ch. URL consultato il 12 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2021).
  8. ^ Streckendaten (PDF), su quadri-orario.ch. URL consultato il 12 luglio 2021.
  9. ^ (DE) G.E. Züblin, Der Rhein-Viadukt bei Eglisau, in Schwerizerische Bauzeitung, Zurigo, A. Waldner, 17 dicembre 1898, pp. 195-197. URL consultato il 13 luglio 2021.
  10. ^ (DE) G.E. Züblin, Der Rhein-Viadukt bei Eglisau, in Schwerizerische Bauzeitung, Zurigo, A. Waldner, 24 dicembre 1898, pp. 201-204. URL consultato il 13 luglio 2021.
  11. ^ (DE) Andrea Söldi, Ab Sonntag brausen die Züge hier vorbei, in Tages-Anzeiger, Zurigo, 12 dicembre 2010. URL consultato il 16 luglio 2021.
  12. ^ Convenzione concernente le questioni sollevate dall’incorporazione del territorio fuori della linea doganale di Jestetten nel territorio doganale germanico, in Raccolta sistematica del diritto federale, Berna, Centro delle pubblicazioni ufficiali, 7 ottobre 1985.
  13. ^ (DE) Caspar Schärer, Neuhausen bricht auf in die Zukunft, in St. Galler Tagblatt, San Gallo, 27 agosto 2016. URL consultato il 16 luglio 2021.

Bibliografia

Voci correlate

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