Federico di Pettorano

Federico di Pettorano
Signore di Pettorano
Stemma
Stemma
TrattamentoSignore
Nascita1212
Morte1240
DinastiaHohenstaufen
PadreFederico II di Svevia
Madre?
ReligioneCattolicesimo

Federico di Pettorano (12121240) è stato un nobile italiano, signore di Pettorano, figlio naturale dell'imperatore Federico II di Svevia[1].

Biografia

Il castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio, posseduto ed abitato da Federico, che dal feudo trasse il cognome

Primo figlio naturale dell'imperatore Federico II di Svevia, della casata degli Hohenstaufen, da non confondersi con Federico di Antiochia, Federico di Pettorano nacque nel 1212 da una relazione adulterina del padre con una donna di alto rango, il cui nome è ignoto, discendente da un'antica famiglia comitale normanna[1]. Trascurato dal padre, dal quale ottenne come modesto appannaggio solo il castello di Pettorano (per far sì che controllasse meglio il territorio circostante), situato nelle vicinanze del fiume Gizio, presso Sulmona, da cui trasse il cognome, sembra che abbia preso parte ad una congiura nei suoi confronti, ma l'avverarsi di tale avvenimento non è ufficialmente comprovato[2]. Fu menzionato per l'ultima volta alla corte del re Ferdinando III di Castiglia, marito di sua cugina Beatrice di Svevia, dove si spense nel 1240[1].

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico Barbarossa Federico di Svevia  
 
Giuditta di Baviera  
Enrico VI di Svevia  
Beatrice di Borgogna Rinaldo III di Borgogna  
 
Agata di Lorena  
Federico II di Svevia  
Ruggero II di Sicilia Ruggero I di Sicilia  
 
Adelasia del Vasto  
Costanza d'Altavilla  
Beatrice di Rethel Gunther di Rethel  
 
Beatrice di Namur  
Federico di Pettorano  
? ?  
 
?  
?  
? ?  
 
?  
?  
? ?  
 
?  
?  
? ?  
 
?  
 

Note

  1. ^ a b c Bernabò Silorata (1993), p. 137; Enciclopedia federiciana; Voltmer (1995), in DBI.
  2. ^ Castello Cantelmo, su riservagenzana.it (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016); Enciclopedia federiciana; La storia, su comune.pettorano.aq.it (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2017); Voltmer (1995), in DBI.

Bibliografia

Voci correlate