Membro della Commissione di finanze (8 dicembre 1874–10 aprile 1897)
Membro della Commissione per l'esame del I libro del Codice penale (16 dicembre 1877)
Membro della Commissione per l'esecuzione della legge sull'abolizione del corso forzoso (14 maggio 1881–25 settembre 1882), (15 dicembre 1890–23 luglio 1894), (13 giugno 1895–15 luglio 1898)
Membro della Commissione per l'esame delle tariffe doganali e dei trattati di commercio (10 aprile 1897–17 maggio 1900)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge sui trattati internazionali (20 giugno 1900–6 aprile 1906)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga dei termini assegnati nella legge 14 luglio 1887 (serie 3a) per la commutazione delle prestazioni fondiarie perpetue" (19 dicembre 1903)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga del termine utile per la diffida relativa al riscatto delle Strade ferrate meridionali" (14 aprile 1905)
È stato definito un «grande agrario paternalista, leader indiscusso dell'oligarchia moderata, discreto ma onnipotente dominatore della vita pubblica locale».[2]
Biografia
Frequentò il Liceo nella città natale ed ebbe come maestro l'abate Giacomo Zanella al quale rimase legato da profonda amicizia. Rimangono numerosi i carteggi Fedele Lampertico - Giacomo Zanella donati alla Biblioteca Bertoliana di Vicenza dallo stesso Lampertico. Studiò giurisprudenza a Padova dove si laureò nel 1855 con una tesi di statistica.
Nel 1866 le autorità austriache lo costrinsero a lasciare Vicenza, assieme a Paolo Lioy. Si trasferì a Milano, presso Emilio Treves.
Morì a Vicenza nel 1906. Il 7 aprile, il giorno seguente alla sua morte, il Consiglio comunale di Vicenza intitolò a lui una delle più centrali vie cittadine, quella che da secoli era chiamata contrà della calonega, cioè della canonica (della cattedrale). Varie lapidi furono poste in luoghi significativi della città: una nel Palazzo municipale[4], una sulla facciata della casa da lui abitata in corso Palladio n.ro 54, una terza nella Saletta della Società Generale di Mutuo Soccorso. Il 23 settembre 1924 gli fu eretto un monumento in piazza Matteotti[5].
Gli furono intitolati in città un Istituto comunale per l'infanzia e, nel 1960, l'Istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato[6].
Opere
Studioso di statistica, di giurisprudenza e di economia, lasciò circa 400 pubblicazioni sui più svariati argomenti storici, sociali, giuridici, patriottici, letterari, statistici ed economici, diversi per mole ed importanza, che vanno dalla breve nota biografica al discorso, all'opuscolo, al libro e all'opera in più volumi, come trattati di diritto pubblico e privato e di statistica[7].
Si ricorda nel campo della statistica l'opera Sulla statistica teorica in generale e su Melchiorre Gioia in particolare (1870-1871) e nel campo dell'economia l'opera fondamentale rimasta incompiuta: Trattato sull'economia politica dei popoli e degli stati (5 volumi 1874-1884).
Emilio Franzina, Una Clio domestica e nazionale: Fedele Lampertico e la storiografia delle piccole patrie nel 'nation building' italiano dell'Ottocento, Sandrigo, Artigrafiche Urbani, 2006
Lelio Bonin-Longare, Commemorazione di Fedele Lampertico: discorso tenuto all'Accademia Olimpica di Vicenza il 9 ottobre 1933 per il centenario dalla nascita, Vicenza, Officina tipografica vicentina, 1933
Felice Dall'Ara, Fedele Lampertico economista e filosofo: con lettere inedite ad Alessandro Rossi, Roma, 1958
Alberto De' Stefani, Gli scritti economici di Fedele Lampertico: discorso commemorativo letto nel giorno 5 di marzo 1907, Vicenza, Tip. S. Giuseppe, 1907
Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955.
Silvio Lanaro, Società e ideologie nel Veneto rurale (1866-1898), Roma, Edizioni di Storia E Letteratura, 1976
Sebastiano Rumor, Fedele Lampertico: studio bibliografico, Vicenza, Stab. tip. S. Giuseppe, 1898
Sebastiano Rumor, La vita e le opere di Fedele Lampertico, Vicenza, Tipografia S. Giuseppe, 1907