Figlia del medico Mathias Churberg e di Maria Perander, dei quali rimase presto orfana, nel 1865 si trasferì presso la casa di sua zia a Helsinki,[1] dove intraprese lo studio dell'arte con Alexandra Frosterus-Såltin, Emma Gyldén e Berndt Adolf Lindholm, indi nel 1867 si recò a Düsseldorf, dove frequentò lo studio di Carl Julius Ludwig. Pur restando fedele alle convenzioni della scuola di Düsseldorf, espresse interesse per i paesaggi di campagna e per le sue situazioni drammatiche, prediligendo un tipo di pennellata veloce su base monocromatica.[2]
Nel 1876 si recò a Parigi, dove la sua arte fu influenzata da Gustave Courbet, rappresentante del realismo francese. Churberg iniziò a dipingere all'aria aperta, il ché modificò il suo uso del colore, e si dedicò alle nature morte e alla tecnica del chiaroscuro.[3] Nel 1879 si stabilì a Kimito. A questo periodo risale il dipinto La cascata, per il quale vinse il Premio per l'artista più giovane.[4] L'anno successivo espose undici dipinti, tra cui il Paesaggio invernale dopo il tramonto. Subito dopo abbandonò la sua carriera artistica a causa delle sue precarie condizioni di salute,[5] dedicandosi all'arte tessile e fondando l'associazione finlandese "Amici del ricamo".[6]
Fervente femminista, negli ultimi anni lavorò come critica d'arte. Morì d'infarto nel 1892.[7] La sua arte, inizialmente considerata "rozza" e "brutale", fu rivalutata dopo la sua morte grazie alla mostra commemorativa di Gösta Stenman del 1919.[8]