Il nome scientifico del genere, Euphonia, deriva dalla parola grecaφωνη (phōnē, "voce") cui si aggiunge il prefissoεu- (eu, "buono"), col significato di "bella voce" (confrontare con "eufonia").
Descrizione
Al genere vengono ascritti uccelli di piccola taglia (9–12 cm di lunghezza) dall'aspetto tozzo e massicico, muniti di becco conico e corto, ali appuntite e coda squadrata.
La livrea si presenta anche piuttosto differente fra le varie specie, mostrando tuttavia come tratti comuni l'area ventrale e la calotta di colore giallo o rossiccio, mentre il resto di testa e dorso è generalmente di colore blu scuro, nero o bruno, talvolta con riflessi metallici. Il dimorfismo sessuale è sempre presente, con femmine dalla colorazione molto più sobria, dominata dalle tonalità del bruno.
Biologia
Le eufonie sono uccelli diurni, che vivono da soli o in coppie e passano la maggior parte del tempo alla ricerca di cibo nel folto della vegetazione: la loro dieta è essenzialmente frugivora, comprendendo in massima parte frutti e bacche (soprattutto Loranthaceae, alle quali molte specie sono strettamente legate), ma anche insetti.
Si tratta di uccelli monogami che costruiscono nidi a palla: ambedue i sessi collaborano alla costruzione del nido ed all'allevamento della prole.
Distribuzione e habitat
Le specie ascritte al genere occupano un vasto areale che comprende buona parte del Sudamerica centrale e settentrionale, oltre che l'America centrale a sud del Messico ed alcune isole dei Caraibi.
Il loro habitat è rappresentato dalle aree alberate tropicali, subtropicali o anche secche e semiaride, sia montane che di pianura.
Secondo alcuni autori le tre specie di eufonia munite di colorazione azzurra nella livrea (eufonia groppadorata, eufonia delle Antille ed eufonia monaca) sono geneticamente più affini alle clorofonie che alle altre eufonie[2], ed andrebbero pertanto ascritte a un proprio genere, Cyanophonia[3].
Per contro, almeno una specie di clorofonia (la tangara verde nucablu) sarebbe molto affine ad alcune eufonie e si anniderebbe in questo genere, rendendolo pertanto parafiletico[2].
Note
^ab(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 27 settembre 2017.