A Milano, oltre agli impegni universitari, presta consulenza letteraria presso la casa editrice CEDIT con cui pubblica alcuni testi destinati agli studenti delle scuole superiori. Conseguita l'abilitazione all'insegnamento nel 1990, rinuncia alla cattedra di Filosofia nei licei e successivamente alla cattedra di lingua italiana presso il Dolmetscher-Institut di Monaco di Baviera in Germania.
Carriera
Dopo le esperienze televisive con la tv abruzzese Antenna 10 e quelle giornalistiche con la rivista Metropolis e con il mensile Abruzzo nel mondo, vivendo in Germania, comincia a collaborare con la Bayerischer Rundfunk come reporter presso la redazione italiana del programma per stranieri.[3]
Rientrato in Italia, svolge un periodo di pratica presso la testata Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Durante questo periodo, intervista il chimico russo Vil Sultanovič Mirzajanov[4], che aveva realizzato un'arma chimica in violazione degli accordi internazionali.
Viene quindi assunto dalla RAI e inviato alla sede di Bolzano grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca.[5]
Entrato a far parte della redazione sportiva, a partire dal 1998 diviene inviato ai box dei Gran Premi di F1 e dopo un anno di "tirocinio" a fianco di Ezio Zermiani, dal 1999 lo sostituisce definitivamente. In questo ruolo, insieme a Stella Bruno, Ivan Capelli e Gianfranco Mazzoni, commenta dai paddock e dalle griglie di start le strategie dei vari team intervistando ingegneri e protagonisti, sia durante le sessioni di prova sia durante la gara.[6] Per via della conoscenza di diverse lingue, è considerato il "poliglotta della F1".
Nel 2018, a seguito della rinuncia alla F1 da parte della RAI (fatto salvo il Gran Premio d'Italia, in cui Giovannelli figura nella squadra di inviati della TV di stato italiana[7]), viene spostato a fare interviste alle partenze e agli arrivi delle gare di ciclismo RCS che la RAI trasmette in diretta sui canali RAI 2 e RAI Sport, iniziando la sua avventura con la Strade Bianche.[8]
Curiosità
Un famoso aneddoto raccontato da Ettore Giovannelli, su Schumacher:[9]
«A lui durante la carriera agonistica piaceva solo guidare. Alla mattina, a Jerez o a Barcellona, ci trovava presto fuori dai box, sulla pit-lane, ad aspettarlo. Lui già pronto e concentrato per sfruttare il primo semaforo verde, noi lì pronti sulla pit-line per filmarlo. Una volta mi chiese: Ma perché mi segui sempre? La risposta la conosceva bene. I tifosi Ferrari volevano sapere tutto della sua attività in pista e quando iniziò a vincere riuscì a farsi amare da tutta Italia, anche quella che lo giudicava antipatico»
(Ettore Giovannelli)
Pubblicazioni
Verba volant, riflessioni sul volo compiuto da Gabriele D'Annunzio su Vienna, Edizioni d'arte Il Camoscio, Pescara, 2001;[10]
Jarno Trulli - gentile e forte, Castello di Nocciano- Museo delle Arti, 2002[11]
Sulle rotte di Gabriele D'Annunzio, Fly Story, dal primo volo al volo su Vienna, Pescara, Edizioni Menabò, 2009[12]ISBN 9788895535166
«Ai saluti istituzionali del Sindaco, farà seguito la presentazione dell’opera dell’artista da parte della storica dell’arte Giulia Perrino. Infine un’attesa e interessante intervista del giornalista Vito Prigigallo al figlio dell’artista, Ettore Giovannelli, noto giornalista RAI che per anni ha raccontato le vicende della Formula 1.»
^RaiSport: Autore: Ettore Giovannelli, su www2.raisport.rai.it. URL consultato il 4 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2018).
«I tuoi ex colleghi Gianfranco Mazzoni, Ettore Giovanelli e Stella Bruno sai dirci cosa faranno alla Rai? “Gianfranco (Mazzoni ndr) condurrà TG Sport, Ettore (Giovanelli ndr) seguirà il ciclismo e Stella (Bruno ndr) non so bene di preciso se continuerà a seguire la Formula 1.”»
«In un suo recente articolo, Ettore Giovannelli ha avuto modo di scrivere di Michael Schumacher: A lui durante la carriera agonistica piaceva solo guidare. Alla mattina, a Jerez o a Barcellona, ci trovava presto fuori dai box, sulla pit-lane, ad aspettarlo. Lui già pronto e concentrato per sfruttare il primo semaforo verde, noi lì pronti sulla pit-line per filmarlo. Una volta mi chiese: Ma perché mi segui sempre? La risposta la conosceva bene. I tifosi Ferrari volevano sapere tutto della sua attività in pista e quando iniziò a vincere riuscì a farsi amare da tutta Italia, anche quella che lo giudicava antipatico.»
^ Gianfranco Mazzoni, Ettore Giovannelli e Ercole Colombo, Jarno Trulli, Museo delle arti, 2002.
^ Eugenio Sirolli, Ettore Giovannelli e Luigi Barzini, Sulle rotte di Gabriele D'Annunzio. Fly story, dal primo volo al volo su Vienna in occasione del primo volo di G. D'Annunzio 1909-2009, Menabò, 1º gennaio 2009, ISBN9788895535166.