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L'etoposide fosfato (VP-16) è un inibitore dell'enzima topoisomerasi II; è utilizzato come antineoplastico, spesso in combinazione con altri farmaci, in patologie quali sarcoma di Ewing, carcinoma polmonare a piccole cellule, carcinoma embrionale del testicolo, linfoma maligno, leucemia acuta. È inoltre l'unico farmaco a cui sembra dare risposta la malattia di Castleman multicentrica, rara patologia linfoproliferativa che si riscontra in corso di AIDS.
L'etoposide è utilizzato inoltre durante il regime di condizionamento prima di un trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
L'etoposide è stato classificato nel 2012 ed inserito al cas. no. 33419-42-0 in Agents Classifed by the IARC Monographs nel gruppo 1. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione riconosce nel group 1 le sostanze per le quali esistono studi scientifici che abbiano dimostrato evidenze di cancerogenicità negli esseri umani.
Somministrazione
L'etoposide viene somministrato per via endovenosa o per via orale (sotto forma di capsule).
Se somministrato per via endovenosa viene utilizzata un'infusione lenta (30-60 minuti); l'iniezione rapida provoca infatti ipotensione e broncospasmo[3].
Effetti indesiderati
Meno comuni sono rash, anafilassi, diarrea, leucemia mieloide acuta.
Sintesi del composto
L'etoposide è un derivato glicosidico semisintetico della podofillotossina, ricavata dal rizoma di Podophyllum peltatum[4] e di altre piante del genere Podophyllum.
Note
- ^ Potenziale teratogenicità (PDF), su farmaciegravidanza.org. URL consultato il 27 novembre 2009.
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 13.06.2014
- ^ Scheda tecnica dell'etoposide, su torrinomedica.it. URL consultato il 27 novembre 2009.
- ^ (EN) Matthew B Murphy, Priyanka Kumar, Amber M Bradley, Christopher E Barton, Joseph E Deweese, Susan L Mercer, Synthesis and evaluation of etoposide and podophyllotoxin analogs against topoisomerase IIα and HCT-116 cells (abstract), in Bioorg Med Chem, vol. 28, n. 22, novembre 2020, DOI:10.1016/j.bmc.2020.115773, PMID 33035756.
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