Aspirante attrice e cantante, dovette però accontentarsi di un impiego da segretaria in una società di spedizioni. Interessata alle lotte sindacali, aderì sin da giovane alla Lega dei giovani comunisti. Il 5 aprile 1951, a seguito delle testimoninze presentate nel caso Rosenberg,[1] venne condannata a morte insieme al marito Julius Rosenberg[2] per spionaggio a favore dell'Unione Sovietica. Nonostante i molti appelli internazionali per ottenere la grazia, la sentenza di morte venne eseguita, insieme a quella del marito, il 19 giugno 1953 nel penitenziario di Sing Sing, presso New York, tramite sedia elettrica.[3]
Quando nel 1995 il governo americano ha reso pubblico il contenuto dei documenti decodificati dal progetto Venona, il loro ruolo come spie a favore dell'Unione Sovietica non è più stato messo in dubbio.[4]
Omaggi
Il cantante Bob Dylan, nel 1983, compose per Ethel Greenglass e il marito Julius Rosenberg la canzone Julius and Ethel[5], che però non fu inclusa nell'album in uscita quell'anno né pubblicata ufficialmente.
Note
^(EN) Transcripts of Grand Jury Testimony, su catalog.archives.gov. URL consultato il 20 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2022).