Nacque in Livorno il 17 febbraio 1845, dal Cav. Moisè – stimato commerciante di origine ebraica – e da Anna Calò.
Fu iscritto come studente di matematica nel quadriennio 1862–66 presso l'Università di Pisa, dove venne designato a rappresentare la Facoltà di Scienze alla celebrazione in Firenze del VI centenario della nascita di Dante. Vi si laureò il 16 giugno 1866, con pieni voti e lode, sotto la direzione scientifica del matematico Eugenio Beltrami. Nel gennaio 1872, in seguito a concorso per titoli, fu nominato professore straordinario di meccanica razionale. Nel marzo 1881 fu promosso professore ordinario di meccanica razionale e nel febbraio 1882 fu trasferito, in seguito a sua richiesta, all'Università di Padova nella cattedra di Meccanica Superiore, dove rimase fino alla morte[1][2][3].
^E. Beltrami, Personale accademico. Ernesto Padova, in Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei, vol. 51, n. 5, 1896, pp. 284-285.
^G. Ricci-Curbastro, Commemorazione del Prof. Ernesto Padova, Padova, Tipografia G.B. Randi, 1897, pp. 5-41.
^F.G. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in Memorie dell’Accademia delle Scienze di Torino, Classe di Scienze fisiche matematiche e naturali, IV, 1962, pp. 1-120.