Forse originario di Priene, Ermogene fu attivo tra la fine del III secolo e l'inizio del II secolo a.C. in Asia Minore. Fu anche un teorico dell'architettura e i suoi scritti, andati perduti, esercitarono un notevole influsso su Vitruvio.
Di ordine ionico, ha otto colonne sulla fronte (ottastilo)[2] e quindici sui lati lunghi, fregio scultoreo raffigurante un'amazzonomachia e grondaie leonine; gli ampi spazi della peristasi con stretti intercolumni conferiscono all'edificio snellezza, ariosità e l'aspetto scenografico tipico del gusto ellenistico.
Note
^Cfr. la riflessione su esso in Vitruvio, III, 2,8.
^Cfr. C. Drago, Ermogene, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1932.
Bibliografia
E. Fabricius, Hermogenes, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopaedie, VIII, 1, coll. 879 ss.